Sarebbero stati realizzati senza le previste autorizzazioni di legge la villa, i due trulli, le due tettoie e alcuni locali sequestrati in zona “Le conche” a Trani, dai militari della stazione navale guardia di finanza di Bari e dell’ufficio locale marittimo di Trani che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Trani su richiesta della locale procura. Gli indagati sono sei e rispondono di occupazione di suolo demaniale.
Le indagini sono iniziate nell’ottobre dell’anno scorso dopo alcune segnalazioni arrivate in procura e all’ufficio marittimo e hanno accertato “numerose irregolarità” relative a “manufatti, locali e pertinenze, in area demaniale” realizzati “in totale assenza di autorizzazioni da parte delle autorità competenti o, in alcuni casi, in difformità” dei documenti autorizzativi. Nello specifico, è stata accertata la presenza di “una serie di accessi privati al mare realizzati sul demanio marittimo” corredati da scalinate in calcestruzzo “poste direttamente sulla falesia, con alterazione di quest’ultima e grande impatto ambientale”, spiegano gli inquirenti evidenziano che “le opere costituivano accesso diretto ed esclusivo al mare, tale da rendere privatistico l’uso dell’arenile pubblico sottostante”. In un caso è stata accertata “l’inclusione di un’intera particella demaniale nella proprietà privata poi destinata a terrazza – belvedere”.