Stop alla Tangenziale Ovest, via libera alla struttura ricettiva presso “La Guardiola”. Il Consiglio Comunale di Andria era chiamato ieri ad esprimersi su due temi che hanno infuocato il dibattito politico negli ultimi tempi ed anche in consiglio comunale non sono mancate occasioni di polemica. Sul cambio di destinazione urbanistica richiesto dalla diocesi per la storica residenza del vescovo conosciuta come “La Guardiola”, atteggiamento prono di tutti i consiglieri pronti a mettere agli atti il proprio distinguo per addivenire comunque alla soluzione richiesta. «Quanti altri privati avrebbero ottenuto un cambio di destinazione d’uso sulla stessa richiesta?». Se lo chiedeva proprio il Partito Democratico che poi ha fornito la soluzione approntando un emendamento: la struttura ricettiva dovrà riservare un alloggio al comune che potrà utilizzarlo per casi di emergenza e fragilità sociale. Per l’assessore Curcuruto non c’era bisogno di questa convenzione per rilevare l’utilità sociale e concedere il cambio di destinazione d’uso: la residenza è di prestigio e vincolata dalla soprintendenza. La sua valorizzazione è già di per sé utile socialmente.
Si è arrivati alla notte con la discussione sulla proposta di diniego alla realizzazione della Tangenziale Ovest infine approvata: l’opera, finanziata dal CIPE nel 2011 con 27 milioni di euro è in realtà una bretella parallela al percorso del tratto andriese della ex Statale 98. Un’opera inutile, vecchia, dispendiosa e ambientalmente dannosa alla cui realizzazione si sono ribellate diverse associazioni ambientaliste andriesi. Il paradosso è che negli anni l’opera aveva registrato i pareri favorevoli di tutti gli enti sovraordinati tranne quello del consiglio comunale di Andria necessario all’inizio e non alla fine dell’iter. Nel frattempo si erano insinuate alcune perplessità: la possibilità che l’azienda che ha vinto l’appalto per la progettazione richiedesse danni, eventualità esclusa dal sindaco Giovanna Bruno.
L’altra perplessità era sulla presunta perdita dei fondi e l’impossibilità di destinare quei soldi alla messa in sicurezza della strada che oggi viene percorsa e che è pericolosa. È proprio dal diniego all’opera fornito ieri dal consiglio comunale che può iniziare invece l’iter per destinare quei 27 milioni di euro alla messa in sicurezza della strada esistente.