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Politica

ANDRIA | Sprechi alla Multiservice? La Corte dei Conti smonta le accuse ai dipendenti

Nessuna autoliquidazione o determinazione impropria. La Corte dei Conti pugliese ha sostanzialmente smontato le contestazioni che un anno fa l’amministratore unico della Multiservice di Andria, la società municipalizzata che ha per unico cliente il comune e per cui esegue le manutenzioni, aveva rilevato nei confronti di 7 dipendenti funzionari della azienda contestando ingiuste attribuzioni di indennità e benefit per circa 620mila euro. Oltre 400mila dei quali erano attribuite al diretttore generale della municipalizzata, il dottor Antonio Albanese, che ha adito la procura regionale della corte dei conti proprio per poter dimostrare di essere estraneo ad ogni condotta di illecito arricchimento ai danni del patrimonio della società e di conseguenza alle casse del comune. Albanese è moralmente riabilitato da questo decreto di archiviazione nei suoi confronti ma restano in piedi le cause in ambito civile e lavoristico. Perchè alle contestazioni fatte dall’amministratore unico Riccardo Infante era seguito il licenziamento in tronco di Albanese con la annessa richiesta di restituzione del presunto maltolto. Il commissario straordinario del comune di Andria Gaetano tufariello aveva plaudito il lavoro dell’amministratore unico Infante definendo cirostanziati i rilievi e lasciando pochi margini di dubbio sulle responsabilità dei dipendenti della multiservice coinvolti ed in particolare su Albanese. L’unica nota stonata in una sinfonia di certezze espresse nei comunicati stampa, sembrava essere la valutazione positiva che gli ispettori del ministero delle finanze avevano dato all’operato dei funzionari nel 2019, non rilevando alcuna criticità. Un anno dopo, invece, emergeva un quadro disastroso, con una azienda che sembrava oggetto di ruberie. Ma la cravatta donata ad un dipendente che va in pensione, i viaggi con destinazione corso di aggiornamento per i funzionari sono spese legittime e la corte dei conti lo ha stabilito chiaramente.

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