La Disfida di Barletta sbarca in consiglio comunale e tanto basta per accendere gli animi come nel celebre duello cinquecentesco tra italiani e francesi. Le opposizioni chiedono spiegazioni su costi ed organizzazione della rievocazione, ne nasce un duro confronto in aula che costringe il presidente del consiglio a sospendere la seduta. Il fuoco di fila di Pd e Coalizione Civica si concentra su uno dei protagonisti più attesi del corteo trionfale. Alba Parietti, interprete del personaggio di Elvira da Cordova, viene fotografata in abiti storici e nel pieno della sfilata mentre utilizza per una conversazione il suo cellulare. Un comportamento stigmatizzato anche dal pubblico attraverso i social.
INTERVENTO DI MICHELA DIVICCARO (CONSIGLIERE COMUNALE COALIZIONE CIVICA)
La risposta dell’assessore alla Cultura, Oronzo Cilli, accende il fuoco delle polemiche
INTERVENTO DI ORONZO CILLI (ASSESSORE ALLA CULTURA)
Le parole dell’assessore vengono interpretate come un attacco agli artisti locali e alle loro associazioni, spesso critici nei confronti dell’organizzazione della Disfida. Dura la reazione del consigliere Doronzo di Coalizione Civica.
INTERVENTO DI CARMINE DORONZO (CONSIGLIERE COMUNALE COALIZIONE CIVICA)
Il PD critica un’edizione scarsamente aderente alle fonti storiche e chiede conto dei costi della Disfida. Per la rievocazione di quest’anno – risponde l’assessore Cilli – sono stati spesi 228mila euro: 82mila per il cast artistico, 42mila per gli eventi collaterali, 63mila per servizi di allestimento e security, 24mila per la comunicazione e 16mila per lo spettacolo pirotecnico. “Il triplo di quanto si spendeva in passato” dicono dal PD
INTERVENTO DI SANTA SCOMMEGNA (CONSIGLIERE COMUNALE PD)
L’assessore Cilli chiude l’ultima polemica spiegando che gli inviti in sala Giunta per assistere al corteo dal balcone del Comune sono stati rivolti a rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine e che il buffet è stato offerto a sue spese. Poi la seduta consiliare va avanti proponendo un film già visto e rivisto. In calendario ci sono debiti fuori bilancio, l’incarico per la messa in sicurezza del Palamarchiselli, il DUP e una variazione urgente al bilancio ma la maggioranza di Cannito, tra assenze giustificate e mal di pancia, non ha i numeri per ratificare nulla. Il consiglio si scioglie senza che venga approvato un solo punto all’ordine del giorno.