Aula monitorata dalle forze dell’ordine e tensione alle stelle: a Barletta la memoria diventa ancora una volta terreno di scontro politico. Al centro dell’ultimo consiglio comunale, c’è la proposta del centrodestra di intitolare una strada a Sergio Ramelli, studente del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 a Milano da estremisti di sinistra. Un nome che accende il dibattito e risveglia vecchie contrapposizioni. Nei giorni precedenti, 50 tra associazioni e comitati locali avevano lanciato un appello contro la scelta di celebrare un simbolo della destra neofascista in una città che si fregia di due medaglie d’oro per la Resistenza e che ha pagato un pesante tributo di sangue durante l’occupazione nazista. Nel tentativo di stemperare i toni, la maggioranza ha proposto un’intitolazione parallela: una via anche per Benedetto Petrone, giovane antifascista barese ucciso da militanti di destra nel 1977. Le opposizioni di centrosinistra la ritengono un’operazione di bilanciamento inaccettabile e abbandonano l’assemblea. Alla fine, passa la doppia intitolazione a Ramelli e Petrone con i 20 voti della maggioranza di centrodestra, sindaco Cannito compreso (assenti solo i consiglieri Fiorella, Maffione e Patrizia Mele). Nella stessa seduta, via libera anche al rendiconto finanziario del 2024 e alla permuta di aree tra Comune e LIDL. L’accordo prevede la costruzione di un nuovo supermercato nella zona 167, sul terreno adiacente alla parrocchia di San Giovanni Apostolo.
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