Nulla di fatto. La riunione monotematica del consiglio comunale dedicata interamente alla questione rifiuti è stata aggiornata a mercoledì in seconda convocazione al termine di una mattinata lunga, improduttiva e ad alta tensione, aperta dalle vibranti rimostranze dei dipendenti delle aziende che gestiscono il servizio di igiene urbana. I lavoratori si sono ritrovati sotto Palazzo San Domenico per lamentare il mancato pagamento dei compensi e poco dopo hanno raggiunto la sala consiliare cercando di far valere le loro ragioni e chiedendo un incontro con il sindaco Angelantonio Angarano. L’apertura dei lavori dell’assemblea, prevista per le 10, è slittata a causa dell’assenza di Angelo Pedone, che avrebbe dovuto ricoprire l’incarico di segretario della seduta ma non ha potuto partecipare per impedimenti sopraggiunti. La ricerca di un sostituito ha riscosso esito positivo solo intorno alle 12:30 con la nomina dell’ingegner Lorenzo Fruscio ma a quel punto, quando il presidente Fata ha avviato il consiglio, gran parte degli esponenti della maggioranza aveva già abbandonato e il numero legale è venuto a mancare. Soltanto 12 i presenti, uno in meno rispetto al minimo: oltre ai 6 componenti di minoranza sono rimasti ai loro posti il sindaco Angarano, Fata, Innocenti, Mastrototaro, Bianco e Torchetti. Tutto da rifare, perciò, tra le vivaci proteste dell’opposizione, che aveva sollecitato da settimane lo svolgimento di un consiglio comunale urgente sul tema, molto sentito in città. Resta sullo sfondo la vicenda dei dipendenti che, malgrado i ritardi nei versamenti degli stipendi, continuano a garantire il servizio di raccolta dei rifiuti scongiurando nei fatti il rischio di uno stop che trascinerebbe Bisceglie nell’emergenza totale.
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