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Bretella sud della tangenziale ovest di Andria, il Forum Ambientalista: «L’opera potrebbe inficiare la realizzazione del nuovo Ospedale»

In attesa di una sentenza ancora non arrivata da parte del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dal Comune di Andria, è il Forum Ambientalista di Puglia, con il suo referente l’Avv. Michele Di Lorenzo, a riportare attenzione verso il tema della bretella sud della tangenziale ovest della Città di Andria. In particolare il Forum ha scritto le proprie osservazioni, come prevede la legge, rispetto al via libera arrivato da parte del commissario ad acta sulla variante urbanistica per la realizzazione dell’opera su cui si discute ormai da diversi anni e su cui, probabilmente, si continuerà a discutere.

Pende come detto un ricorso al Consiglio di Stato ma la battaglia giudiziaria sembra comunque essere ai titoli di coda. Si continua invece una partita sulla realizzazione o meno dell’opera che ha un finanziamento da circa 28 milioni di euro che nelle ipotesi sono piuttosto esigui per completarla. Il Forum Ambientalista comunque, tra le osservazioni, inserisce almeno tre elementi da considerare.

Il primo è quello dell’incompatibilità progettuale con il nuovo ospedale di Andria. “La compresenza delle due opere – si legge – non consente il rispetto della fascia di rispetto della zona acustica prevista per legge a favore del nosocomio”. Nel documento si ricorda come questa problematica non sia stata affrontata in nessuna conferenza di servizi non entrando mai nelle interferenze. Una infrastruttura che sarà un problema per il progetto del nuovo ospedale, spiegano dal Forum, sia fisicamente (taglierebbe un pezzo di parcheggio) e sia per il mancato rispetto delle fasce di protezione acustica. Il Forum spiega come la realizzazione della Tangenziale potrebbe “inficiare ogni possibilità di realizzare il nuovo ospedale”.

Il secondo elemento da considerare sono le norme costruttive antiquate considerato che ci sono delle nuove norme tecniche emanate nel 2018 in materia di sicurezza antisismica e di resistenza al fuoco. Inevitabilmente questo implica un importante aggravio di costi. Terzo elemento quello della VIARC obbligatoria una verifica preventiva dell’interesse archeologico di un’area in cui c’è la via Appia Traiana ed il sito archeologico andriese di Monte Santa Barbara. Tutti elementi che creano ulteriori difficoltà rispetto ad un progetto che gran parte della città di Andria ha già ritenuto ormai superato nei fatti e nei tempi.

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