Un richiamo a compiere il proprio dovere è quello che il presidente del consiglio comunale di Andria Giovanni Vurchio ha rivolto ai componenti della massima assise cittadina in un comunicato diffuso nella serata di ieri. Nel pomeriggio si è in effetti consumato l’ennesimo atto di diserzione: solo nove i presenti alla prima di tre riunioni del consiglio comunale programmate in accordo con la conferenza dei capigruppo.
Eppure all’ordine del giorno erano iscritte ben undici interpellanze su argomenti molto sentiti dalla cittadinanza e l’amministrazione avrebbe dovuto rispondere a quesiti inerenti lo stato di avanzamento su diverse strutture che ancora non sono nella piena fruibilità dei cittadini: che succede all’ex mattatoio di via Canosa, a che punto è il centro di aggregazione Fornaci, quando sarà dismesso il ponte Bailey di via Carmine, quando avverrà la sistemazione di largo Sibillano nei pressi di pendio San Lorenzo, come procede la messa in sicurezza della discarica di San Nicola La Guardia, che fine ha fatto la realizzazione del canile, quando è prevista la sistemazione della tangenziale di Andria oltre ad altri quesiti. Tutti temi che in questa seduta si sarebbero potuti discutere con ampio spazio per l’approfondimento e che probabilmente saranno relegati al margine di qualche prossima convocazione. La maggioranza non c’era e questo è l’ennesimo episodio di uno stillicidio che insidia la stabilità dell’amministrazione Bruno che già in diverse occasioni ha vacillato. Strategica l’assenza dei consiglieri di opposizione che si sono tenuti fuori dall’aula quando è stato chiaro che la maggioranza, ancora una volta, non aveva i numeri perché si svolgesse il consiglio comunale. Ingiustificabile l’assenza di due dei tre consiglieri che quelle interpellanze le avevano proposte: firmate da Civita, Faraone e Di Pilato, solo quest’ultimo era in aula per presentare gli undici quesiti. Diversa la posizione dei due ex componenti di Futura, dichiaratisi indipendenti nel corso dell’ultimo consiglio comunale: Montrone e Bartoli hanno lasciato l’aula quando era chiaro che non ci sarebbero stati i numeri ma nei giorni corsi avevano già annunciato una contestazione all’amministrazione di Giovanna Bruno: lunedì 28 saranno portati in aula ben 12 debiti fuori bilancio e tra questi la restituzione e le spese legali da riconoscere per la declarata nullità delle cartelle della tassa occupazione suolo pubblico notificate ai venditori ambulanti. “L’avevamo detto”, tuonano in un comunicato Montrone e Bartoli, che puntano il dito contro l’amministrazione rivendicando di aver suggerito di rimettere quelle somme ai venditori ambulanti per risparmiare almeno le spese legali.