E’ l’avvocato Pietro Mastropasqua, 41 anni, il candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni amministrative di Molfetta. Giovane ma dalla lunga militanza politica alle spalle: consigliere comunale dal 2008, ha ricoperto anche il ruolo di assessore all’Urbanistica e alla Sicurezza. Su di lui convergono Forza Italia e Fratelli d’Italia, le formazioni “Prima Molfetta”, “La città in comune”, “Molfetta nostra”, “Nuovo Psi/Pri”, più i consiglieri comunali uscenti Giuseppe Balestra, Leo Binetti, Isa De Bari, Maria Spano e Luigi Tridente. La sfida lanciata da Mastropasqua è alla vecchia classe politica, rappresentata a suo dire dal sindaco uscente Tommaso Minervini. “Occorre un vero e proprio nuovo sistema operativo a Palazzo di Città – sottolinea l’esponente di centrodestra – ed una classe dirigente in grado di cogliere i nuovi bisogni dei molfettesi ed esserne la risposta concreta, con capacità e professionalità”. Mastropasqua è stato per lungo tempo assessore nella giunta guidata dal sindaco Minervini. Sei mesi fa la scelta di abbandonare l’amministrazione “senza tornarci e senza guardare indietro – sottolinea Mastropasqua – e soprattutto senza scendere a compromessi, ben distante da quelle logiche comode per pochi quanto infruttuose per la nostra comunità”.
“Adesso serve il ricambio – prosegue il candidato sindaco del centrodestra – un vero e proprio reset capace di avviare un nuovo trend politico e amministrativo. L’unico modo possibile è scegliere e selezionare una nuova classe dirigente preparata, veloce nel cogliere il mutamento in atto e altrettanto rapida nel prendere decisioni e proporre soluzioni con idee e programmi innovativi”. “Una classe dirigente – continua Mastropasqua – che riattivi le sinergie che a Molfetta mancano da anni e riprenda a dialogare con trasparenza con i nuovi protagonisti sociali e imprenditoriali della città, del mondo delle arti e della cultura”. Il prossimo 12 giugno Mastropasqua sfiderà gli altri tre candidati sindaco in campo: il primo cittadino uscente Tommaso Minervini, l’ex magistrato Pasquale Drago e il dirigente medico Giovanni Infante.