Politica

Il Gurgo di Andria trasformato in vasca di laminazione, Di Lorenzo (PD): «Attenti a non commettere errori del passato». Interpellanza bipartisan

C’è un rischio idrogeologico per la città di Andria: per questo gli uffici regionali hanno individuato nel Gurgo la possibilità di trasformazione in una vasca di laminazione, praticamente in un grande contenitore di raccolta delle acque. Una funzione che in realtà è già propria di una delle doline carsiche più grandi della Puglia e situata a circa due chilometri dal centro abitato, uno scrigno naturale dal grande perimetro di 800 metri in cui c’è un patrimonio di bio diversità che ora però rischia la sua distruzione. Il progetto sta in realtà già procedendo considerato che a settembre c’è già stata una conferenza di servizi con tutti gli enti interessati per i pareri. A rendersi conto di quello che stava accadendo sono stati i geologi della BAT ed ora anche la politica se ne sta interessando. Una interpellanza bipartisan firmata da Michele Di Lorenzo del Partito Democratico, Vincenzo e Michele Coratella del Movimento 5 Stelle e Gianluca Grumo di Azione punta a sollevare la questione anche in consiglio comunale per dire no a questa idea magari cercando soluzioni alternative.

Il Gurgo è una vera e propria oasi naturale con all’interno diverse grotte utilizzate in passato sia come luoghi di culto che per il riparo delle greggi. Gurgo, significa proprio vortice considerando che nel fondo della dolina generata dall’azione erosiva dell’acqua c’è un naturale inghiottitoio. In passato era utilizzata come una sorta di discarica poi però riqualificata e resa fruibile dal 2009 anche se nel 2011 proprio un alluvione che colpì la città di Andria ha danneggiato le vie di accesso. Per questo sul Gurgo servirebbe una importante opera di riqualificazione sollecitata anche dai consiglieri proponenti dell’interpellanza.

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