Si conclude definitivamente, con la bocciatura della proposta di legge in Consiglio regionale, la storia diventata infinita sul trattamento di fine mandato per i consiglieri pugliesi, un assegno di circa 35mila euro a membro dell’assemblea, già abolito nel 2013. Una lunga pausa, poi la riunione dell’Ufficio di presidenza, infine il voto segreto attraverso il quale, con 21 voti a favore e 5 contrari, è stato approvato un emendamento che cancella l’articolo 1 della proposta di legge per la reintroduzione del TFM, facendo decadere, così, l’intera proposta di legge. Non sono mancate le polemiche dell’opposizione che ha chiesto di anticipare la discussione in aula e costringendo in questo modo, spiega il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, la maggioranza a decidere. Al primo punto dell’ordine del giorno c’era la richiesta di referendum abrogativo dell’autonomia differenziata, ma il centrodestra, chiedendo il voto segreto, è riuscito ad anticipare al primo punto il Tfm, annunciando la propria uscita dall’aula durante il voto e mettendo così in difficoltà la maggioranza. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che aveva chiesto all’opposizione di rinunciare al voto segreto, ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto.
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