Un omicidio politico preventivo. L’ex vice sindaco di Minervino Murge Michele Nobile, uno dei sette dimissionari che hanno fatto cadere l’amministrazione di Lalla Macini il 1 settembre scorso, definisce così l’attacco nei suoi confronti da parte dell’ex prima cittadina di Minervino. Mancini in un comizio pubblico di qualche giorno fa, in piazza Bovio, aveva parlato di “questioni personali” per giustificare il cambio di deleghe assessorili nei confronti di Michele Nobile a giugno scorso, ad un anno dal rimpasto della giunta. Dalla stessa piazza è arrivata la risposta di Nobile.
La crisi politica in realtà andava avanti già da tempo, secondo l’ex sindaca Mancini già dal rimpasto di giunta dell’agosto del 2024. Un clima teso esploso definitivamente questa estate: il cambio di deleghe a Nobile per questioni definite “personali”, la bocciatura degli equilibri di bilancio in consiglio comunale (con richiamo da parte del Prefetto BAT), infine le 7 dimissioni contestuali dal notaio (tra questi i quattro consiglieri di opposizione più tre della maggioranza, compreso Nobile) che hanno fatto terminare il secondo mandato consecutivo di Lalla Mancini. Per l’ex vice sindaco non c’erano più le condizioni per andare avanti, essendo stato tradito il mandato elettorale del 2021.
Alla domanda sul futuro, Nobile ammette che sarebbe pronto a ricandidarsi. Anche da sindaco, qualora i cittadini glielo chiedessero. Da chiarire però il suo posizionamento all’interno di Fratelli d’Italia, partito di cui fa parte Nobile ma che continuerà a sostenere l’ex sindaca Mancini alle prossime elezioni comunali.



