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Politica

Parlamentari pugliesi: i migliori e i peggiori (finora) secondo Openparlamento

Come si sono comportati i parlamentari pugliesi in questa legislatura? A marzo 2023 è prevista la scedenza naturale del loro mandato e, nonostante le fribrillazioni interne alla larghissima maggioranza che sostiene il governo Draghi, nessuno vorrà provocare scossoni rilevanti prima che sia raggiunta la fatidica data del 24 settembre 2022, giorno in cui maturerà il diritto pensionistico sui contributi versati e che, altrimenti, andrebbero persi. A fornire un quadro delle performance dei parlamentari è il sito openparlamento, della fondazione openpolis. La graduatoria delle presenze vede un dominio complessivo di parlamentari del movimento 5 stelle o ex tali, che sono anche quelli più numerosi. La deputata più presente in assoluto è di Nardò, Maria Soave Alemanno: sviluppa buoni numeri nella scheda degli atti su cui è impegnata ed è fedelissima alla linea dettata dal movimento: ha votato solo due volte in difformità rispetto al suo gruppo. Quello con meno presenze è l’onorevole Francesco Paolo Sisto: un dato non particolarmente dequalificante nel suo caso visto che è, tra i 43 deputati pugliesi, quello con il più alto numero di missioni, con un dato che supera il 57% e nella sua scheda atti brilla per la produzione di emendamenti con 2300 elaborati circa. Per numero di missioni il secondo in classifica è il barese della lega Rossano Sasso ma con un 33% è ben distante dall’onorevole Sisto.

Alla camera registra il più alto numero di assenze la forzista Elvira Savino che non risulta aver mai usufruito delle missioni. Ha votato ben 127 volte in difformità rispetto al partito di Berlusconi. Nella sua scheda atti risulta prima firmataria di ben 14 disegni di legge.

Concentrandoci sul territorio della provincia Barletta Andria Trani, tra i nostri deputati e senatori brilla per assenze l’onorevole andriese Giuseppe D’Ambrosio: impalpabile al punto di arrivare secondo persino nelle classifiche negative, la sua scheda atti è quasi un vuoto pneumatico. Cosa abbia lasciato a fare il movimento 5 stelle se poi ha fatto registrare solo 8 voti ribelli rispetto alla linea del suo partito non è dato sapersi. Meglio di lui riesce a fare anche la molisana Annaelsa Tartaglione, ex miss che il presidente Berlusconi mise al capo della lista presentata nella BAT dove non s’è vista praticamente mai. Otto voti ribelli li fa registrare anche il biscegliese Francesco Boccia: anche se eletto nel collegio di Lecce va considerato per influenza territoriale (positiva o negativa fate voi) un top player della BAT. Ha ben 14 disegni di legge nella sua scheda atti ed è sesto per missioni. Primo firmatario di 4 disegni legge è l’altro biscegliese Davide Galantino, eletto coi 5 stelle e ora nel partito di Giorgia Meloni: sopra la media le sue presenze, sotto la media le sue assenze.

In Senato sono 4 i rappresentanti del territorio. Il più presente è il barlettano Ruggiero Quarto che ha votato 10 volte in difformità rispetto al Movimento 5 stelle con cui è stato eletto. È primo firmatario di ben 8 disegni di legge. Lo segue Dario Damiani, anch’egli barlettano, anch’egli molto presente, ha votato 107 volte in difformità rispetto a Forza Italia. La nella sua scheda atti risulta primo firmatario di 4 disegni di legge. 27 voti ribelli sono quelli espressi dalla senatrice barlettana Assuntela Messina: sopra la media per presenze, ha un solo disegno di legge come prima firmataria.

Sono ben 15, la più alta produzione tra onorevoli e senatori del nostro territorio, i disegni di legge a prima firma di Bruna Piarulli: la ex direttrice del carcere femminile di Trani ha anche, tra i pentastellati, il numero più alto di voti difformi rispetto al partito con cui è stata eletta, ben 75.

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