“Un abile quanto spregiudicato sistema criminale che permetteva a persone di fiducia ed imprenditori ‘privilegiati’ di vedere indebitamente amplificati i propri guadagni, o di ottenere un collocamento lavorativo per i figli o ancora, il superamento di concorsi grazie alla falsificazione dei risultati”. E’ quanto emerge dalle pagine dell’ordinanza cautelare notificata all’ex assessore regionale Totò Ruggieri e ad altre 10 persone nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Lecce su presunti episodi di corruzione che coinvolgerebbero la politica quanto la sanità locale. L’ex senatore dell’UDC viene descritto come titolare di un “potere pericolosamente pervasivo, capace di infiltrarsi nei gangli di qualsiasi articolazione della pubblica amministrazione”. “Allarmante – secondo quanto evidenzia il gip nell’ordinanza – l’abilità di Ruggeri di orientare efficacemente secondo i propri interessi, persino l’azione della Regione Puglia, come nel caso della convenzione con l’ospedale Panico di Tricase”. Secondo l’accusa Ruggieri avrebbe blindato la direzione di un consorzio di bonifica ottenendo in segno di ringraziamento fiumi di champagne ed enormi quantità di aragoste e frutti di mare. Avrebbe anche trovato una sistemazione lavorativa ad un’amica con cui concordava prestazioni sessuali. Ma nell’articolato mondo di relazioni di Ruggieri giravano, secondo la Procura leccese, anche le classiche mazzette di denaro. Come lui è finito ai domiciliari anche l’ex consigliere regionale Mario Romano, accusato di compravendita di posti di lavoro alla Sanitaservice e all’Arpal. Disposta dalla Prefettura la sospensione del sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, indagato nella stessa inchiesta insieme ad un altro sindaco del Salento, Mario Pendinelli, ex consigliere regionale, neo eletto primo cittadino a Scorrano. Ha invece rassegnato le dimissioni dall’incarico di direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, accusato di aver favorito una convenzione con l’ospedale Panico di Tricase ottenendo come contropartita l’assunzione di suo figlio nella struttura sanitaria diretta da suor Margherita Bramato, altro nome finito nella lista dei 21 indagati. Inchiesta che nelle sue diramazioni non ha risparmiato neanche gli uffici della Regione. Un avviso di garanzia è stato notificato a Costanza Moreo, dirigente del Demanio, a cui si contestano presunti favori concessi indebitamente all’ex assessore regionale Totò Ruggieri.
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