Erano probabilmente troppo vicini sino alla collisione fatale. Sono al vaglio della Polizia, con il coordinamento della Procura di Trani, le cause dello schianto di un aereo ultraleggero in volo nei cieli della BAT e partito ieri mattina da San Giovanni Rotondo. L’impatto con un altro velivolo, atterrato in emergenza in un campo sterrato a poca distanza, non ha però lasciato scampo a marito e moglie della provincia di Bologna rispettivamente di 71 e 69 anni. Solo ferito e trasferito in ambulanza in codice giallo al “Bonomo” di Andria, il pilota dell’altro aereo anche lui emiliano di 57 anni. Lo schianto è avvenuto poco dopo le 10 nelle campagne tra Trani e Corato in contrada Casalicchio. I due velivoli facevano parte di un gruppo più ampio di ultraleggeri in volo sulla Puglia con direzione Salento. La procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta, al momento a carico di ignoti, per disastro aviatorio colposo ed omicidio colposo plurimo.
Come detto stando alla prima ricostruzione compiuta dagli inquirenti, tra i due velivoli ci sarebbe stato un contatto. Le cause che lo avrebbero determinato non si conoscono né è nota la dinamica anche se sono state acquisite diverse testimonianze soprattutto di agricoltori e guardie rurali che erano in zona ed hanno visto le evoluzioni che hanno preceduto lo schianto. A chiarire le cause, comunque, sarà la consulenza di un tecnico che i magistrati nomineranno nelle prossime ore. Il consulente ispezionerà i due velivoli, già sottoposti a sequestro, a bordo dei quali non vi sono le scatole nere. Al medico legale Antonio De Donno spetterà il compito di compiere le autopsie. Durante la prima ispezione cadaverica compiuta sul luogo del disastro, il medico ha riscontrato sui corpi delle vittime gravi lesioni provocate dallo schianto al suolo ad alta velocità. Sono invece buone le condizioni del pilota dell’altro velivolo coinvolto nell’incidente. L’uomo è riuscito in qualche modo a governare il mezzo subito dopo la collisione e ad effettuare un atterraggio di fortuna in un campo incolto, non molto distante dal luogo in cui è precipitato l’altro ultraleggero, a pochi chilometri dal casello autostradale fra Trani e Corato. Dimesso in mattinata dal nosocomio andriese per lui la prognosi è quella di 30 giorni. Ha riportato fratture alle costole e una lesione vertebrale. Ovviamente sarà determinante il suo racconto per poter ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.