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Andria, la bomba, gli sms ed i bigliettini scritti a mano con proiettili: “Mettiti in regola”. La paura per le richieste estorsive

Il tenore degli sms inviati da un numero intestato ad un ignaro cittadino extracomunitario erano piuttosto chiari: “Mettiti in regola, come fanno tutti, i tempi sono cambiati, non farmi arrabbiare”. E poi a seguire anche il ricordo della presenza in famiglia di nipoti, mogli, figli ed in un caso anche di un cavallo. E’ minuziosa la ricostruzione dei carabinieri del comando provinciale BAT e della DDA di Bari, poi accolta dal giudice del tribunale di Bari, che hanno individuato nel 36enne Oscar Davide Pesce, ritenuto ai vertici del clan Pesce-Pistillo di Andria, l’autore di numerose richieste estorsive (alcune sarebbero anche andate a buon fine) nei confronti di una decina di imprenditori andriesi. Le richieste estorsive avvenivano con minacce, lettere minatorie con proiettili, sms ed anche, in almeno un caso, con un ordigno posizionato davati all’abitazione di un imprenditore.

Le delicate ed articolate indagini riferite in particolare ai mesi da maggio ad agosto 2023, hanno permesso, nonostante l’assenza quasi totale di denunce, di ricostruire passo dopo passo gli spostamenti del 36enne, i rapporti con altri personaggi al momento non coinvolti nell’inchiesta e la disponibilità del telefonino da cui partivano gli sms di minaccia. Telecamere di video sorveglianza, intercettazioni ambientali e telefoniche sino ai pedinamenti per provare a dare un quadro preciso dei mesi di terrore vissuti ad Andria e certificati anche da altre due operazioni messe in campo in questo caso dalla Questura BAT e che hanno portato ad un primo arresto del 36enne già ad ottobre del 2023.

Le richieste sono piovute in quei mesi ai danni di moltissimi imprenditori ed attività commerciali operanti in tanti e svariati settori. L’operazione condotta dai carabinieri è partita, invece, dalla potente deflagrazione davanti all’abitazione del figlio di un imprenditore nel campo dei trasporti avvenuta proprio a maggio del 2023. Ma lettere minatorie con proiettili e minacce sono arrivate a titolari di aziende che commerciano prodotti ortofrutticoli, ristorazione, logistica e non solo. “I tempi cambiano adeguati come gli altri altrimenti il prossimo bum sarà il tuo”, chiaro riferimento ad una possibile nuova esplosione, in uno dei biglietti scritti a mano e spediti con un proiettile agli imprenditori entrati loro malgrado in questa rete di estorsioni.

Una sola la denuncia completa poi arrivata alle forze dell’ordine mentre la paura, a causa dell’alto valore criminale riconosciuto al 36enne, ha bloccato altri dal rivolgersi ai carabinieri anche se almeno un paio di imprenditori avevano comunque informato gli inquirenti dei messaggi minatori ricevuti.

Una vicenda che, tuttavia, continua nelle indagini per individuare anche eventuali altri fiancheggiatori o coinvolti e che presto potrebbe spostarsi nuovamente nelle aule di tribunale.   

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