Non convincono le motivazioni che hanno spinto il sindaco di Canosa di Puglia Roberto Morra ad azzerare improvvisamente e nominare in meno di 48 ore la nuova giunta che lo deve supportare nell’ultimo anno della sua prima sindacatura. Sono critici i commenti che hanno accompagnato il blitz dell’unico sindaco pentastellato della BAT e molti vedono nel suo gesto, una operazione politica volta a garantirsi l’appoggio per la prossima candidatura distribuendo prebende sotto forma di poltrone assessorili e scranni in consiglio comunale. L’ex sindaco Ernesto Lasalvia si chiede, per esempio, come mai Morra abbia silurato i competenti (ossia i tecnici Patruno, Lops, Lenoci e Di Mitri) confermando “una gaffista seriale, un vicesindaco muto ed una avvocato omonimo del suo studio”.
Al posto dei tecnici entrano tre consiglieri comunali: Lovino, Di Sibio e Prisciandaro che saranno surrogati in consiglio comunale dai primi dei non eletti Di Ruggiero, D’Avanzo, Di Muro.
“Si priva l’amministrazione delle professionalità che assicuravano competenza” commenta Enzo Princigalli di “Canosa che si ama”: profili che erano stati scelti, ricorda qualcuno, dal sindaco Morra tra le persone competenti ed indipendenti, non necessariamente iscritte al movimento. Ma il primo cittadino canosino deve aver cambiato strategia ed ha scelto di serrare i ranghi del partito in vista del prossimo appuntamento elettorale silurando la giunta che tanto lodava: “saranno il faro di chi subentra”. Insomma, non solo trombati ma anche invitati a fare da balia ai nuovi entrati.