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Castel del Monte e la “babele” di enti: dal premio “Stupor Mundi” le indicazioni su come far funzionare tutto meglio

Non è certo un singolo evento a modificare il giudizio sull’ennesima estate povera di iniziative attorno a Castel del Monte. Ma il meritevole premio istituito dalla giunta comunale ed assegnato all’attore e produttore cinematografico Riccardo Scamarcio davanti al maniero federiciano riporta in luce tutte le difficoltà dell’area attorno a Castel del Monte che continua a restare prigioniero della babele di enti che devono intervenire.

Partiamo con spiegare però, con ancor maggiore precisione per i più distratti, le competenze che ci sono attorno al bene patrimonio dell’Unesco dal 1996. Partiamo con ricordare a tutti che la proprietà di Castel del Monte è statale ed è gestito dalla Soprintendenza delle Belle Arti nello specifico la Direzione dei Musei di Puglia. Attorno al maniero, la collinetta prospiciente è sempre di gestione statale. Scendendo più in basso, poi, troviamo la pineta compresa di Infopoint che è, invece, di proprietà e gestione comunale dopo che l’ERSAP (Ente regionale di sviluppo agricolo della Puglia) è stato sciolto ed ha ceduto a titolo gratuito nel 2013 l’area al Comune di Andria. Sulla pineta, poi, c’è anche la supervisione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia mentre l’Infopoint è gestito dal GAL “Le Città di Castel del Monte” che a sua volta lo ha affidato ad una società esterna. Una gestione esterna è anche quella della biglietteria per l’accesso a Castel del Monte da parte della Direzione dei Musei di Puglia.

Poi c’è la strada che collega la base della collina al maniero che è, invece, gestita dalla provincia che ha anche la piena proprietà dell’ex Centro Ricerche “Bonomo” poco più in basso. Poi c’è l’ANAS che invece gestisce la strada principale e cioè la SS170. Infine ci sono anche i privati che hanno la proprietà dei due manufatti presenti alla base del Castello e di coloro i quali hanno la proprietà del parcheggio ancora più in basso.

Essendo al momento impossibile una semplificazione del quadro decisionale, sicuramente sarebbe necessaria una scossa da parte di tutti per assicurare la risoluzione di numerosi problemi più e più volte denunciati da noi. Il buio che cinge Castel del Monte è probabilmente quello più urgente accanto al tema della sicurezza, dell’accoglienza, di percorsi maggiori di interscambio con la città di Andria ed i comuni limitrofi, di investimenti pubblici che stimolino anche investimenti privati al momento quasi assenti tranne poche eccezioni. Servirebbe un coordinamento per affrontare e mitigare situazione che ricadono inevitabilmente poi sui turisti, sui residenti locali e sull’intera comunità.

Le denunce che facciamo da anni servono a stimolare le istituzioni che spesso appaiono piuttosto fredde e distratte su questioni incredibili come è stata, per esempio, la vicenda dei bagni a Castel del Monte: anni di attesa con dei container d’emergenza prima di rendersi conto, da parte della Direzione dei Musei di Puglia, solo nell’ottobre del 2022 che erano fatiscenti e che bisognava intervenire rapidamente perché altrimenti potevano esserci problemi igienico sanitari. Tuttavia per completare i lavori c’è voluto però oltre un anno. Nel frattempo decine di segnalazioni ed una figuraccia internazionale. Ma le questioni toccano anche i trasporti, per esempio, con l’ultima denuncia in ordine di tempo arrivata per ferragosto con gli orari ristrettivi in piena estate per l’utilizzo della navetta e del parcheggio.

Tutte problematiche che sono state risolte proprio in occasione dell’evento serale di consegna del premio dove il buio è stato combattuto con fari alogeni della protezione civile, la Misericordia di Andria ha assicurato il trasporto di persone con disabilità od anziane e così via: a testimonianza che tutto può funzionare decisamente meglio di come funziona al momento.  

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