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Centro per l’autismo nella BAT affidato alla Fondazione per le Neurodiversità ma la Regione frena e la ASL dice: «Non ci sono strutture pubbliche»

La ASL BAT è l’unica provincia in Puglia ad aver aperto ai privati la gestione di un centro di eccellenza per l’autismo. Centri, uno per provincia, istituiti dalla Regione già dal lontano 2023 grazie ad una legge che, tuttavia, non aveva trovato ancora attuazione almeno fino ad ottobre scorso quando il consiglio regionale, su proposta del consigliere Filippo Caracciolo, ne aveva approvata una nuova in cui veniva chiesto alle ASL di individuare le strutture entro 30 giorni. Dell’argomento ci eravamo già occupati a novembre scorso quando era stata pubblicata dalla ASL BAT una manifestazione di interesse di una decina di giorni aperta ai privati e che già in quel momento provocò delle perplessità considerando che tutte le altre Aziende Sanitarie avevano invece previsto un potenziamento delle strutture pubbliche.

La procedura è comunque andata avanti e, come ricostruisce la stessa ASL in una nota arrivata oggi, «il 28 novembre si è conclusa la manifestazione di interesse che in se non comporta alcun affidamento». L’azienda sanitaria specifica che non è prevista, di conseguenza, alcuna pubblicazione degli esiti. Ma a comunicare a chi sarebbe successivamente stata affidata la gestione nella BAT ci ha pensato qualche giorno fa il consigliere regionale Filippo Caracciolo che ha spiegato in una nota, il 12 dicembre scorso cioè il giorno dopo la delibera regionale di individuazione dei centri in Puglia, che dalla manifestazione d’interesse sarebbe emersa l’accettazione della proposta della Fondazione Pugliese per le Neurodiversità di Andria. La Fondazione andriese, su impulso dell’attuale presidente l’avv. Francesco Bruno fratello del Sindaco di Andria Giovanna Bruno anch’ella tra i promotori, è stata creata nel 2018 e nel 2020 ha ottenuto dal Comune di Andria, allora sotto gestione commissariale, l’assegnazione gratuita di un suolo su cui costruire un centro per la cura dei disturbi dello spettro autistico.

La ASL nella nota di questa mattina ha specificato che la necessità di rivolgersi ai privati è nata dall’impossibilità di individuare “strutture pubbliche per dimensioni e per collocazione logistica adatte a realizzare il centro in tempi rapidi definiti dalla regione e per non perdere il finanziamento” da due milioni di euro messo a disposizione. Centro della Fondazione che al momento, tuttavia, non è ancora stato costruito anche se l’ente andriese è impegnato in progetti proprio in favore di persone con disturbi dello spettro autistico.

In realtà alcune proposte erano subito state avanzate con soluzioni di tipo pubblico come l’ex scuola a Montegrosso o altre strutture per cui ci sono già dei protocolli d’intesa con i comuni. La ASL BAT, infatti, ha una sua Unità Operativa di Neuropsichiatria infantile a Barletta diretta dalla dott.ssa Brigida Figliolia che la stessa azienda sanitaria ha spiegato nella nota “esser estranea alla vicenda non facendo parte della commissione a causa della sua situazione di conflitto di interesse” (sua sorella è tra i promotori della Fondazione stessa).

Una vicenda su cui ora però anche la Giunta regionale vuole vederci chiaro considerando che nella delibera 1755 dell’11 dicembre era specificato come la scelta della ASL BAT fosse condizionata “ad eventuali determinazioni della regione in merito alle modalità di espletamento della procedura svolta”. A prescindere da tutta la vicenda e dalla procedura che sta sollevando comunque molta attenzione, resta l’assoluta necessità di dotare i territori di strutture potenziate considerando l’aumento di diagnosi e la necessità di interventi.  

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