Appena ripulito e già di nuovo sporcato. Nulla di irrimediabile, una busta d’immondizia gettata da uno dei ponti che sovrastano il canale. Ma che dà il segno di quanto la battaglia di civiltà per mantenere in uno stato decoroso il vallone Tittadegna sia ancora lunga e irta di ostacoli. Siamo tra Barletta e Margherita di Savoia, da qualche giorno il canale artificiale di raccolta delle acque piovane è stato bonificato dalla presenza di una quantità enorme di rifiuti di ogni tipologia, anche pericolosi. Rifiuti che in concomitanza delle piogge, finivano nel fiume Ofanto e poi nel mare Adriatico con gravi ripercussioni sulla salute pubblica. Le operazioni di pulizia sono state portate avanti dalla Barsa. Costo dell’intervento, durato diversi giorni: 17mila euro. Rimane da chiarire di chi sia la gestione e salvaguardia del vallone Tittadegna, se del Comune di Barletta o del Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia”, dunque della Regione. Il contenzioso rimane aperto. Ma la tutela del territorio – spiega il sindaco Cannito – spetta innanzitutto ai cittadini, che non possono continuare ad inquinare una zona sensibile dal punto di vista ambientale con grave danno anche alle casse comunali
INTERVISTA A MINO CANNITO (SINDACO DI BARLETTA)
Ad accendere i riflettori sul degrado del vallone Tittadegna ci ha pensato l’ambientalista Antonio Binetti con uno sciopero della fame durato tre giorni. È stato grazie alla sua denuncia se le istituzioni si sono finalmente adoperate per la bonifica del canale
INTERVISTA AD ANTONIO BINETTI