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Bari, a Como la prima di sei partite in 30 giorni: si confida nella “modalità trasferta”

Andare oltre le assenze e ritrovare una vittoria che manca dall’8 ottobre, 2-1 a Venezia: è la missione del Bari sul campo del Como. Al match in calendario domenica pomeriggio alle 15 la formazione allenata da Michele Mignani chiede punti e fiducia. Due elementi che spesso non si sono incrociati nell’ultimo mese e mezzo. Basti pensare che il Bari che vinceva a Venezia e si issava in vetta alla classifica con la Reggina era a +3 sul Frosinone, oggi primo con 9 punti di vantaggio su Antenucci e compagni. Nello stesso parziale, in cui i biancorossi hanno totalizzato appena 3 pareggi su 5 partite di campionato, il Parma ha raccolto 9 punti, il Genoa 8, la Reggina 7 e la Ternana 6.


La partita del Sinigaglia inaugurerà un sestetto di appuntamenti in 30 giorni che potrà dire tanto sulle reali velleità dei biancorossi, oggi sesti. Dopo Como, sarà tempo di sfidare il Pisa in casa, il Cittadella in trasferta all’Immacolata, il Modena al San Nicola, la Reggina fuori casa in un sabato sera che saprà di Serie A e ospitare infine il Genoa nella notte di Santo Stefano. Ad aumentare il coefficiente di difficoltà della trasferta sul lago di Como, contro un avversario sì terzultimo ma che ha ottenuto 11 dei suoi 13 punti in casa, saranno i forfait: senza Di Cesare, Maita e Cheddira andrà ridisegnata la spina dorsale della squadra ma Mignani in conferenza pre-gara ha spiegato come le soluzioni non gli manchino.


Zuzek, Dorval, Mallamo e Scheidler sono sicuramente tra i nomi preallertati per un posto da titolare. Al netto degli interpreti, il campionato del Bari ripartirà in trasferta, dove sin qui la squadra ha viaggiato quasi al doppio della velocità rispetto a quanto fa in casa. Lo dicono i numeri: 14 i punti conquistati lontano da Bari, con i successi di Perugia, Cosenza, Cagliari e appunto Venezia, i pareggi contro Parma e Benevento e il ko di Frosinone. Media di 2 punti per partita, ben superiore ai 7 conquistati in 6 uscite al San Nicola. L’allenatore respinge l’idea di una squadra a due velocità ma in trasferta il passo è da promozione. Quello che servirebbe per interrompere un digiuno da vittorie che dura da 49 giorni.

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