Le parole di Fabio Caserta sono quelle di chi vorrebbe partire con il piede giusto in stagione, l’ambiente di Bari è di quelli in attesa di capire se il film dell’annata 2025/26 potrà essere davvero diverso da quello visto negli ultimi 24 mesi o ne seguirà il canovaccio, fatto di diversi passi falsi e promesse disattese, con una salvezza ottenuta ai playout e il mancato aggancio ai playoff. I numeri al box office nelle prime due settimane di vendita degli abbonamenti per le partite casalinghe nel campionato che verrà parlano chiaro: alla vigilia di Ferragosto sono stati venduti meno di 2000 tagliandi, dato quasi dimezzato rispetto a 12 mesi fa. Eppure a San Siro, domenica sera, in occasione dei trentaduesimi di finale di Coppa Italia sul campo del Milan sono attesi circa 3000 tifosi biancorossi nel settore Ospiti, ai quali sommarne diverse centinaia nei vari angoli della Scala del calcio. Risultato? La passione della piazza per Bari non è in discussione, mentre la relazione tra contesto e famiglia De Laurentiis è ormai incrinata in maniera quasi inesorabile. Starà alla squadra, ancora da completare con tre o quattro titolari (dato legato alla partenza di Dorval) e con un paio di alternative credibili, dare delle risposte sul campo. Dimitrios Nikolaou, difensore arrivato al San Nicola in prestito dal Palermo, non ha dubbi sul senso da assegnare all’esperienza pugliese.
Il primo banco di prova è di quelli che possono far paura: San Siro, almeno 60mila spettatori sugli spalti, il Milan con stelle del calibro di Leao, Modric e Pulisic di fronte. Una settimana dopo si dovrà fare sul serio anche il campionato, con un calendario che non ha fatto sconti ai biancorossi: Venezia in trasferta e Monza in casa di qui a fine agosto, per ripartire a metà settembre con i viaggi di Modena e Palermo. Nikolaou, che sul campo dei rossoneri ci ha già vinto con lo Spezia a gennaio del 2022, cerca di guardare con fiducia alla tappa di domenica.



