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Bari, al via l’era Iachini in panchina: intensità e concretezza al centro di tutto

In meno di 24 ore dall’accordo alla panchina. Storia di Beppe Iachini a Bari. Nella notte tra lunedì e martedì l’allenatore di Ascoli Piceno e il club della famiglia De Laurentiis hanno trovato l’accordo per avviare un percorso comune. Contratto di un anno e mezzo con una doppia chiave di lettura: il consolidamento della permanenza nella categoria in tempi brevi, complice una squadra capace di ottenere 27 punti nelle prime 23 partite di campionato, a +5 sulla zona playout e -5 dai playoff, e la visione di un campionato di vertice nella prossima stagione. In Puglia Iachini sarà accompagnato dal vice Simone Pavan, dal collaboratore tecnico Vincenzo Mirra e dal preparatore atletico Fabrizio Tafani. Addio nel ruolo con Giorgio D’Urbano.

Dal calcio verticale di Mignani a quello di impronta offensiva nelle idee di Marino si passa alla concretezza e al pragmatismo di Iachini, che a Bari vivrà la quattordicesima tappa in 23 anni di carriera da allenatore, con quattro promozioni dalla B alla A tra Chievo, Brescia, Sampdoria e Palermo – le ultime tre subentrando in panchina a stagione in corso – ad arricchirne la bacheca. Nella mattinata di martedì è arrivato in Puglia per siglare l’accordo trovato al telefono nella notte, nel pomeriggio ha diretto il primo allenamento. Con iconico cappellino con visiera, tuta e voglia di far sentire la voce. sul prato del San Nicola, con ingresso consentito solo agli operatori dell’informazione. “Facciamo correre la palla” e “non più di due tocchi” le richieste più frequenti per i giocatori. Rinviato ai prossimi giorni l’abbraccio con la piazza, con circa 150 tifosi che hanno atteso invano che la squadra sostenesse una parte dei lavori all’antistadio

L’appuntamento con l’esordio ufficiale è fissato sabato 10 febbraio, quando al San Nicola alle 16:15 arriverà il Lecco per la 24^ giornata di campionato. L’interrogativo riguarda il modulo che Iachini adotterà. La sua carriera racconta del concetto di versatilità al centro di tutto: “Le caratteristiche prima dei numeri” la sua lezione. La difesa a 3 è uno dei dogmi sposati in passato ma Iachini in carriera ha anche testato il 4-4-2 e al 4-3-1-2. Tra le certezze attese Di Cesare in difesa e Maiello a centrocampo, in odor di convocazione già sabato. Davanti tanto ruota intorno a Jeremy Menez, tornato pienamente a disposizione dopo il ko al crociato di agosto. Il 36enne francese potrebbe agire alle spalle di due attaccanti o al fianco di Sibilli (capocannoniere con sette reti) a supporto di un centravanti. In caso di difesa a tre sarà necessario individuare il terzo centrale con Di Cesare e Vicari- Matino sarebbe in pole– mentre ci sarebbe traffico per due posti in fascia: Dorval, Ricci e Guiebre sono soluzioni più difensive, Kallon e Achik sarebbero più portati alla fase offensiva. In mezzo al campo reclama poi spazio Lulic, arrivato a gennaio dal Frosinone ma impiegato da Marino per quattro volte dalla panchina per 75 minuti complessivi. Al netto degli interpreti, resta un diktat: ritrovare praticità, carattere e concretezza.

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