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Bari, Botta re degli assist: così la trequarti viaggia a passo di tango

Solo Jari Vandeputte del Catanzaro, nel girone C di Serie C, ha fatto tanti assist quanti ne ha serviti lui: Ruben Botta è al centro del Bari di Michele Mignani. Numeri alla mano, il trequartista argentino ha inciso sul 33 per cento dei gol realizzati in stagione dai biancorossi. Incisivo come la coppia Antenucci-Paponi, 10 centri in due, pur non segnando come un attaccante. Il numero 10 nato 31 anni fa a San Juan, cercato dal direttore sportivo Ciro Polito sin dai tempi in cui lo stesso era ad Ascoli, è l’epicentro biancorosso.


L’ultima perla in ordine cronologico è quella ammirata contro il Latina, sabato scorso al San Nicola. Colpo di tacco a superare due avversari, un passo di tango per disorientare Amadio e un sinistro delicato, con il contagiri a ispirare il colpo di testa vincente di Paponi. Giocate da 10, cresciuto nel Boca Juniors e passato poi per il Tigre e il Newell’s Old Boys, dove ha anche rimediato un infortunio al legamento crociato. Oggi, a quasi 10 anni dai primi passi italiani con le divise di Inter e Chievo Verona, in Italia è tornato un Botta diverso. Che in Puglia è arrivato dopo la tappa alla Sambenedettese di Maxi Lopez e Paolo Montero: gli 8 gol e gli 8 assist nelle Marche hanno permesso a Polito di notarlo e annotare il suo nome sul taccuino. Dopo due mesi di corteggiamento, a cavallo della notte di San Lorenzo, era arrivata la firma con il Bari. Contratto biennale con fari puntati sulla Serie B. Mignani lo ha inserito dalla panchina contro il Potenza poi nelle successive 15 partite di campionato non ha mai fatto a meno di lui tra i titolari. Merito della qualità ma anche della quantità: dati alla mano, corre più di 7 chilometri e mezzo per gara. solo Maita e Terranova, tra i giocatori di movimento, hanno collezionato più minuti di Botta. Il tanguero con il vizio dell’assist. Che sta conquistando Bari.

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