Voglioso, determinato, arrembante, a tratti anche molto bello da vedere: è quello che avrebbe detto del Bari sceso in campo contro il Sudtirol sabato al San Nicola chi fosse entrato allo stadio nell’intervallo tra primo e secondo tempo. Peccato che una partita di calcio duri 90 minuti, e che nella prima frazione i biancorossi pugliesi, al cospetto dei pari colori altoatesini, siano apparsi smarriti, svagati, spesso in balia dell’avversario. Il primo brivido al minuto 11, con il palo colpito da Rover. Poi il vantaggio, al 21° con Tait, che svetta tra i difensori dormienti dei padroni di casa, tratti in inganno dalla sbandierata dell’assistente per una palla che, secondo il var, non era mai uscita. E infine il 2-0 con Odogwu, ancora di testa e di nuovo su assist di un imprendibile Belardinelli.
Con il Bari e i suoi tifosi sotto shock, è il capitano Valerio di Cesare a salire in cattedra sul finire dei primi 45 minuti, scaraventando in rete di testa una punizione telecomandata di Bellomo. La sveglia funziona, e nel secondo tempo scende in campo un’altra squadra. Che, dopo essersi riversata nella metà campo avversaria e aver fatto gridare al gol per la traversa scheggiata da Scheidler, all’unico acuto della sua partita, quel gol lo trova per davvero, con un capolavoro firmato Salcedo alla prima rete, e che rete, in biancorosso.
Dall’inferno i galletti rischiano di ritrovarsi in paradiso, se non fosse per il miracolo di Poluzzi che esalta i propri riflessi sul destro di Antenucci. La partita non racconta altro, e ciò che resta, al di là dell’apprezzabilissima reazione del secondo tempo, sono i numeri. Che parlano di un Bari penultimo nella classifica delle ultime 5 giornate, andate in archivio senza vittorie, con i biancorossi che, negli ultimi 35 giorni, hanno raccolto appena 3 punti, frutto di altrettanti pareggi. Un trend che va immediatamente invertito, magari ripartendo proprio dall’orgoglio mostrato nei secondi 45 minuti della sfida contro il Sudtirol.
