Il passato non è ancora una terra del tutto straniera ma per una notte andrà messo da parte. Hanno una missione in comune Giuseppe Magalini e Ciro Polito. In estate hanno preso l’uno il posto dell’altro alla guida dell’area tecnica del Bari e del Catanzaro, venerdì si preparano ad affrontarsi da avversari, legati da un profondo rispetto e un rapporto di stima professionale con radici antiche. In Calabria Magalini ha vissuto due anni da ricordare: promozione dalla C alla B ottenuta già a marzo nella stagione 2022/23, quella in cui il suo Catanzaro con Vivarini alla guida ha infranto tanti record, e semifinale playoff in B nell’annata successiva. Più o meno lo stesso percorso che Polito aveva affrontato in biancorosso 12 mesi prima, costruendo la squadra che era tornata in B con tre turni di anticipo sul termine della regular season e poi da uomo copertina insieme a Michele Mignani nell’annata 2022/23, quella archiviata con il ko in finale playoff a due minuti dalla promozione contro il Cagliari. Quell’annata sportiva aveva fatto vedere il meglio del Polito dirigente a Bari: la scoperta di talenti come Caprile, Benedetti e Cheddira, il ruolo di uomo-guida incarnato dall’inizio alla fine, la carica trasmessa all’ambiente con dichiarazioni come queste all’alba dei playoff.
Il resto è storia recente. La stagione 2023/24 è quella che ha cambiato il rapporto tra Polito e la piazza: l’allestimento di una squadra fondata sull’”usato sicuro” non ha pagato e la discesa verticale imboccata dal Bari è stata frenata solo dall’exploit di Terni, con il successo in finale playoff. A inizio giugno una telefonata tra Luigi De Laurentiis e il ds ha interrotto il rapporto tra le parti con un anno di anticipo sul termine del contratto. Il Bari è ripartito da Magalini, affiancato da Valerio Di Cesare (altro ex della partita con una manciata di presenze in Calabria nella stagione 2005/06), qualche settimana dopo la scelta del Catanzaro per la casella di diesse è ricaduta su Polito. Che nelle settimane successive al suo arrivo in giallorosso ha parlato più volte del passato a Bari, mettendoci la firma anche sulla stagione della permanenza nella categoria e non lasciando indifferente la piazza alle sue dichiarazioni.
Venerdì sera al San Nicola Magalini e Polito saranno chiamati a isolarsi dai ricordi e vivere la partita per quello che vale: un match per consolidare i progressi fatti in casa Bari e per provare a trovare la svolta in un campionato con tanti segni “ics” per gli ospiti. Non saranno i soli, in un album che include ben otto ex: oltre a Di Cesare c’è Mattia Maita, ieri capitano del Catanzaro con cinque annate in Calabria e oggi pilastro ritrovato della mediana biancorossa. A completare l’elenco ecco Andrea Oliveri, 30 partite in giallorosso nella scorsa stagione e una casella da titolare occupata a destra nei piani di Moreno Longo, e il terzetto formato su sponda calabrese da Ilias Koutsopias, Jacopo Petriccione e Marco D’Alessandro: tutti e tre in Puglia per una sola stagione in epoche tecniche differenti, tutti e tre senza lasciare un segno indelebile. Tutti protagonisti di quella che somiglia tanto a una fiera degli ex.