Che sia dal primo minuto o a gara in corso, lui entra in campo con il solito sorriso. E spesso lo fa incidendo. Ritratto di Walid Cheddira, l’attaccante del Bari che sta diventando una spiacevole tassa da pagare per gli avversari. Decisivo anche dalla panchina, il calciatore di proprietà del Parma ha ripetuto domenica scorsa contro il Catania quanto fatto nell’ultima partita prima della lunga sosta natalizia, contro il Potenza. Ingresso a partita iniziata e gara che si apre. O si riapre, a seconda dei punti di vista. Contro gli etnei l’attaccante nato il 22 gennaio 1998 si è fatto un regalo di compleanno con un giorno di ritardo: entrato al 42′ del primo tempo per l’infortunato Botta, prima ha conquistato il calcio di rigore che Antenucci ha firmato per il temporaneo 2-3 poi si è messo in proprio e con un colpo di testa ha anticipato Stancampiano in uscita e definito il risultato di parità.
Un esempio per i compagni, nonostante i soli 24 anni. Le avvisaglie da giocatore decisivo dalla panchina Cheddira le aveva fornite il 22 dicembre: ingresso in campo sullo 0-0 contro il Potenza, Bari che resta in 10 e Walid che nel momento più difficile si carica la squadra sulle spalle. Prima guadagnando il rigore dell’1-0 firmato da Antenucci, poi avviando l’azione che porta al bis dal dischetto, griffato D’Errico. Merito di qualità che fanno saltare il banco. L’attaccante di origini marocchine abbina tecnica e forza e a tratti risulta imprendibile La sintesi del contributo assicurato al Bari da Cheddira è nei numeri: 4 gol e 1 assist in 20 presenze, con 1034 minuti all’attivo. Che sia a partita in corso (11 volte) o da titolare (9), la sostanza non cambia. Solo una volta, il 27 novembre nel 3-1 al Latina, Cheddira è rimasto seduto in panchina dall’inizio alla fine. Mantenendo il sorriso intatto: quello di chi a Bari sta vivendo la sua prima esperienza al sud dopo Lecco, Arezzo, Sangiustese e Mantova.
In Puglia Cheddira è arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Parma, dopo una stagione a Mantova con 9 reti realizzate e altrettanti rigori procurati. Chi lo segue da vicino ha scomodato un paragone illustre: quello con Alen Boksic. Del poderoso attaccante croato ex Lazio e Juventus, fatte le debite proporzioni, Cheddira ha la progressione e la capacità di essere straripante a campo aperto. Come Boksic, può ancora migliorare tanto nel killer instinct. Intanto “Walino” (versione dialettale di Nicola), come i tifosi baresi lo hanno ribattezzato, fa gol e lo fa in coppia con tutti: da Antenucci a Simeri, fino a Marras, sono tanti i partner cambiati in stagione. Ora va a caccia di quella maglia da titolare persa dal 14 novembre. Con un consiglio d’autore sullo sfondo