Tutti i vizi e le virtù del Bari in 90 minuti: il 2-1 sul Cosenza ha rappresentato una summa delle qualità dei ragazzi di Michele Mignani. Capaci di passare in vantaggio dopo meno di tre minuti, confermando l’attitudine a sbloccare i giochi spesso e volentieri nel primo quarto d’ora. Portati ad abbassarsi troppo quando si tratta di gestire il risultato, atteggiamento che ha agevolato il pari calabrese con Rispoli. Bravo a reagire al pareggio e al rigore parato da Micai a Cheddira allo scadere del primo tempo. Con lo stesso attaccante marocchino, capace di caricarsi la squadra sulle spalle nella ripresa. Prima fermandosi sulla traversa, poi mirando e trovando l’incrocio dei pali con un colpo di testa da tre punti. Anche questa volta, come a Ferrara contro la Spal, non è mancata la sofferenza nel finale. Ma il campionato racconta che stringere i denti è un’attitudine che tutti, forse Frosinone escluso, dovranno imparare a coltivare di qui al fischio finale del torneo. Soffrendo e vincendo da gruppo. Così Di Cesare e compagni hanno conquistato il secondo successo di fila, combo che non si verificava da metà dicembre, e ora si ritrovano sul podio del campionato, condividendone il gradino più basso con Reggina e Sudtirol. E con la testa già al Cagliari, atteso sabato al San Nicola.
