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Bari, da Reggio Calabria una certezza: negli scontri diretti si gioca sempre a testa alta


Tra i due migliori attacchi della B è finita senza reti. Radiografia di Reggina-Bari. Nello 0-0 del Granillo ci sono stati equilibrio, un Var protagonista e due tifoserie che rinnovano un’antica amicizia. Il risultato però rischia di ingannare perché la partita è stata degna della sfida tra seconda e terza forza del campionato, classifica alla mano.
I protagonisti in campo sono stati tre: le due squadre e…la tecnologia. Già, perché c’è il Var sulle due sliding doors della partita. La prima si apre al minuto 9 del primo tempo, con il gol annullato a Dorval dopo il richiamo di Pairetto all’arbitro Fabbri. La seconda al 18′ della ripresa: Gori entra con il pallone al piede in area e va giù nel contatto con Mallamo. Fabbri indica il dischetto, smentito dalla sala Var che vede un braccio largo di Gori prima dell’impatto. In entrambi i casi saranno proteste sul campo. Pari e patta anche in questo.

Ma Reggina-Bari ha avuto il via ben prima del fischio d’inizio delle 20.30, con il gemellaggio tra le tifoserie ribadito in piazza della Pace, a pochi metri dallo stadio, e lo spettacolo assicurato dai quasi 16mila sugli spalti (oltre 1000 dalla Puglia). Con tanto di saluti tra una rappresentanza delle due tifoserie in campo nell’intervallo. Avrebbero meritato di vincere entrambe, hanno finito tra gli applausi per i loro giocatori. In attesa del turno di campionato di Santo Stefano, sotto l’albero Reggina e Bari trovano i piani altissimi della classifica di Serie B. Immaginarlo in estate sarebbe stato difficile, oggi è realtà.

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