Non c’è solo il futuro di Valerio Di Cesare a tenere banco in casa Bari. Il capitano, eroe della salvezza con i tre gol segnati nel mese di maggio e il capolavoro di Terni nel playout di ritorno, a 41 anni sta decidendo cosa fare da grande. Continuare sul terreno di gioco, dove anche nella stagione 2023/24 è risultato uno dei migliori difensori della categoria, o voltare pagina dopo un capitolo fatto di oltre 500 partite tra i pro e di 235 presenze in biancorosso? Nel futuro del centrale romano c’è una carriera da direttore sportivo, qualifica già acquisita nella primavera del 2023, ma potrebbero non essere ancora maturi i tempi per l’addio al calcio giocato. La sensazione è che la prima decade di giugno sia il tetto temporale massimo fissato dal capitano per una scelta definitiva.
Quello di Di Cesare, tra i calciatori di proprietà, è l’unico contratto in scadenza. Per fine prestito sono ai saluti Brenno in porta, Guiebre in difesa, Acampora ed Edjouma a centrocampo, Kallon, Diaw, Aramu e Puscas in attacco. Delusioni in copertina in un’annata sportiva distante dai progetti iniziali. Per Koutsoupias e Nasti, prestiti a fine corsa ma legati al Bari da un diritto di riscatto, saranno fatti ragionamenti più concreti una volta che sarà sciolto il nodo riguardante la casella di direttore sportivo. Chi è destinato a diventare un calciatore del Bari a titolo definitivo è Giuseppe Sibilli, autore di 12 reti e pronto a essere riscattato dal Pisa per 600mila euro con contratto fino al 2027. Diventerebbe il calciatore con il legame più duraturo, con un anno in più di Maita, Vicari, Achik e Lulic, destinati a restare e sotto contratto fino al 2026 alla pari di profili destinati a valutazioni per il loro mercato o per il rendimento sul campo come Matino, Morachioli, Zuzek e Dorval. Un altro anno di legame lo hanno Maiello, Benali, Bellomo (destinato ai saluti), Pucino, Ricci e Pissardo. C’è poi il nutrito elenco dei calciatori di rientro dalle esperienze in prestito: si va dalla gioventù di Astrologo, Lops, Scafetta, Manè e Amhetaj fino a Faggi, impiegato con il contagocce nella prima parte di stagione, fino a giocatori in cerca d’autore come Scheidler ed eredità tecniche della C come Simeri, D’Errico e Celiento. Tanti nomi per un risiko di mosse necessarie per rilanciare il progetto tecnico, a prescindere da chi chi sarà a capo dell’area tecnica e chi siederà in panchina. Di certo c’è che in casa Bari sarà un giugno con tanto, tantissimo lavoro da fare.