Ora sì che Mehdi Dorval è nel Chill. Come il meme con un cane molto rilassato, vestito con un uomo, con sorriso sornione e mani in tasca, al quale si è ispirato per celebrare il gol partita contro il Cesena, il quarto di una stagione vissuta con il piede sull’acceleratore. I centri contro il Brescia e i romagnoli in una settimana, simili nell’esecuzione – un colpo di testa.a chiudere l’azione sul secondo palo – sono la sintesi della fiducia di cui gode il 23enne ex Cerignola, tornato ai livelli che l’avevano fatto apprezzare da tifosi e addetti ai lavori nel primo anno di Serie B. Una gioia, quella del capocannoniere biancorosso alla pari con Lasagna, condivisa con il gruppo.
Se Dorval è terzo tra i centrocampisti più prolifici della Serie B – una classifica guidata da Thorstvedt del Sassuolo, un elefante in cristalleria nella categoria, e da Salvatore Esposito dello Spezia, detentore però anche dei calci di rigore in casa ligure – il merito è di schemi provati e riprovati sin dal ritiro estivo di Roccaraso. Già in Abruzzo Mehdi aveva iniziato a brillare sottoporta, prima di un periodo di appannamento nelle prime partite della regular season. Messo da parte a suon di chilometri e gol, inseguendo quelle chiusure da esterno a esterno che Longo ha mutuato dal calcio Gasperiniano.
Proprio l’allenatore biancorosso è l’epicentro della svolta nel rendimento di Dorval. Sua l’intuizione di riportarlo a sinistra, sua la determinazione che Mehdi sta convertendo in gol e assist. Sua la capacità di tenere il ragazzo sul pezzo. Altro che Chill Guy, allora. Nel calcio dell’allenatore biancorosso non c’è spazio per i cali di tensione. Un messaggio trasmesso con il sorriso.