Ritrovare equilibrio in un pacchetto difensivo che contro il Cesena si era esibito in formato bunker. È l’obiettivo del Bari con vista sul trittico di partite che separano i biancorossi dalla fine del 2024 sul campo. Nel giro di otto giorni la squadra di Moreno Longo si troverà ad affrontare nell’ordine il Sudtirol in casa, il Palermo in trasferta e lo Spezia al San Nicola. Nella notte di Pisa, coincisa con una sconfitta che i biancorossi avevano saputo schivare per 14 partite di fila, la porta di Radunovic è stata bucata in due occasioni ma più volte la squadra ha rischiato di capitolare già nella prima parte di gioco. E parallelamente all’onda d’urto degli avversari allenati da Pippo Inzaghi, che hanno dimostrato sul campo di meritare il secondo posto, va registrata anche una serata in cui la difesa biancorossa ha ballato più del solito. E collegando i puntini, individuare nell’assenza di Valerio Mantovani una delle cause di una notte meno ermetica del solito diventa esercizio abbastanza semplice.
Con il 28enne romano out per squalifica, infatti, Longo ha riproposto Vicari – al rientro dopo quattro turni di stop per infortunio – nel cuore della difesa a 3, affiancato da Pucino e Obaretin. Il Bari ha pagato però soprattutto le imbucate degli esterni toscani, Toure e Angori, e la fisicità degli avversari. Con Mantovani in campo sarebbe finita diversamente? Difficile pensarlo, impossibile rispondere. Nei fatti, però, i dati con l’ex Ascoli e Salernitana dal primo minuto sono diametralmente opposti rispetto a quelli dei biancorossi nelle partite in cui il numero 3 non è stato a disposizione. In 13 partite con Mantovani, il Bari non ha infatti mai perso portando a casa le 5 vittorie stagionali e 8 pareggi. 23 i punti ottenuti, 1.77 per partita. Appena 7 i gol incassati, per una media di 0.54 per gara. Ben nove sono le reti al passivo nelle quattro partite che Mantovani ha invece saltato, inizialmente per scelta tecnica (con Juve Stabia e Modena) e poi perché acciaccato o squalificato (Reggiana e Pisa). Una media di 2.25 per partita, in un poker di incontri che ha assicurato al Bari un solo punto. Ma può un giocatore incidere così decisamente sul rendimento di un reparto? Pino Giusto, allenatore intervenuto nel corso di Chiacchiere da Bari su Telesveva, risponde così:
In chiave mercato intanto il Bari ragiona proprio sulla difesa, con un movimento in entrata e uno in uscita in corso di valutazione. Piace Koffi Djidji, 32enne francese di passaporto ivoriano ex Torino, svincolato dopo la sua ultima parentesi che ha estimatori anche in Serie A (in passato circa 150 presenze tra Torino e Crotone nella categoria). Operazione non semplice, che potrebbe avere sviluppi nelle prossime settimane. Si lavora invece alla partenza di Emmanuele Matino: il Catania ha sondato la disponibilità al trasferimento del difensore 26enne in Sicilia. Matino, legato da contratto al Bari fino al 2026, in questa stagione non è ancora sceso in campo con i colori biancorossi.