Moreno Longo e Giuseppe Magalini. Riparte da questa insolita coppia il Bari 2024/25. Dopo tre settimane abbondanti di casting, riflessioni e valutazioni successive alla salvezza conquistata nella notte di Terni, la famiglia De Laurentiis ha individuato i due pilastri della nuova stagione. Ad affiancarli ci sarà l’ormai ex capitano Valerio Di Cesare, passato a un ruolo dirigenziale ancora da definire ma comunque molto vicino all’area tecnica. Le procedure per individuare il duo al quale affidare le chiavi del nuovo Bari dopo l’addio con il direttore sportivo Ciro Polito e una stagione che ha visto alternarsi in panchina ben quattro gestioni tecniche, da Mignani a Marino fino a Iachini e allo staff guidato da Federico Giampaolo, non è stata semplice. L’alba della prossima settimana dovrebbe essere però il momento giusto per le prime ufficialità.
Ad accomunare Longo e Magalini ci sarà la durata del contratto che li legherà al Bari, biennale, e l’ambizione. Quella dell’allenatore che vuole dimenticare una stagione bizzarra a Como, archiviata a metà novembre del 2023 con l’esonero dopo una vittoria sull’Ascoli e con la squadra – poi promossa in A a fine stagione – in piena zona playoff, e quella del dirigente, che dopo un biennio in ascesa a Catanzaro – promozione dalla C alla B con record di punti e playoff conquistati al piano superiore, lavorando in asse con l’ex Bari Vincenzo Vivarini – ha deciso di salutare la Calabria per tentare la sfida biancorossa, supportato da quel Di Cesare che era stato suo calciatore ai tempi del Mantova. Sulla carta di identità li separano 15 anni, in favore del 48enne Longo, sul campo parlano una lingua simile. Quella di chi ha sempre sposato un’idea di calcio propositiva, in cui fare un gol in più dell’avversario vale più che non prenderne.
Tra Longo e il Bari, poi, c’è senza dubbio un legame speciale. Sua madre è barese di corso Mazzini, come lo stesso allenatore ha ricordato orgogliosamente ogni volta che ha incrociato i biancorossi. Il nome di Longo era da giorni nel cassetto dei desideri della società biancorossa ma il vero affondo è arrivato giovedì. Contatto telefonico, seguito da una conference call a cui ha preso parte Luigi De Laurentiis e con contenuti estesi all’area tecnica. Fino alla fumata biancorossa. Adesso l’allenatore piemontese potrebbe toccare con mano quella che al primo incrocio con il Bari, nel 2016, aveva descritto come «una realtà da Serie A ad alti livelli. Entrare nell’astronave del San Nicola significa essere nel calcio che conta». Presto, prestissimo, gli toccherà farlo da padrone di casa.