Da una parte c’è una squadra dall’identità sempre più precisa, in grado di prendere per mano le partite anche su campi complicati e contro avversari allestiti a suon di milioni di euro come la Cremonese, dall’altra c’è l’amarezza per una sliding door che non si è aperta al momento giusto a causa di quella che sembra a tutti gli effetti una svista arbitrale, quella del signor Manganiello di Pinerolo in occasione del contatto tra Ceccherini e Favilli in area grigiorossa al minuto 87, sul punteggio di 1-1. È un Bari con più certezze e con i nervi a fior di pelle quello che è rientrato dalla trasferta dello Zini. In tasca c’è il secondo pareggio di fila, il sesto risultato utile consecutivo. Nella valigia dei rimpianti c’è un altro episodio in area nel finale: otto giorni prima, contro il Cosenza, la mano di Coli Saco, era costata il penalty trasformato da Fumagalli. Domenica a Cremona la mancata assegnazione del calcio di rigore reclamato da Favilli ha il sapore del torto subìto. Un episodio che Gianpaolo Calvarese, ex arbitro internazionale con più di 500 partite arbitrate tra i pro in carriera, commenta così.
Anche contro la Cremonese nei fatti il Bari è stato raggiunto dopo essere passato in vantaggio: un fattore che si era manifestato contro il Cosenza alla settima giornata e contro il Modena alla seconda giornata, nel ko per 2-1 del Braglia. Moreno Longo nel postpartita è andato oltre il risultato, soffermandosi sulla personalità del gruppo.
Elementi e spunti che accompagnano alla sosta del campionato di Serie B, unitamente agli attestati di stima arrivati dai 1600 tifosi biancorossi presenti allo Zini. Maita e compagni sono in dodicesima posizione, a un punto dalla zona playoff. Ritorno in campo venerdì 18 ottobre alle 20.30, quando al San Nicola arriverà il Catanzaro dell’ex ds biancorosso Ciro Polito.