Era dal 23 agosto, data del ko per 2-1 in rimonta a Modena, che il Bari non andava sotto nel punteggio in una partita. Era dal 17 agosto, giorno della sconfitta casalinga per 3-1 con la Juve Stabia, che il primo centro della partita non era segnato da Lasagna e compagni. Fattori che si sono verificati nel pomeriggio di Brescia. L’1-1 finale da una parte allunga a 13 la serie di risultati utili di fila, dall’altra alimenta però l’elenco dei rimpianti, complice su tutti il rigore del potenziale sorpasso calciato sul palo da Falletti.
Di certo c’è una costante da analizzare: nei secondi tempi raramente il Bari ha saputo cambiare volto alle partite. Una sola volta, con il Sassuolo, ha guadagnato un punto rispetto al 45’ a fronte dei sette persi per strada dall’intervallo in poi. Un dato ascrivibile anche all’impatto spesso effimero di chi subentra dalla panchina.
Testa a un dicembre di fuoco, con cinque partite in 22 giorni: si inizia e si chiude con sfide casalinghe a colori bianconeri come quelli di Cesena e Spezia, con nel mezzo trasferte complesse come quelle di Pisa e Palermo e la sfida casalinga al Südtirol. Un quintetto probante, in cui servirà tanta leadership.