Cosa accadrebbe se le partite di Serie B finissero all’intervallo? Il Bari sarebbe primo in classifica a quota 26 punti alla pari con il Pisa, seguito dal Cesena a 24 e dallo Spezia a 23. Il Sassuolo, oggi capolista a quota 31, avrebbe addirittura 10 punti in meno. Sono numeri eloquenti quelli evidenziati dalle graduatorie parziali del campionato dopo 14 giornate. Alla trasferta di Brescia, in calendario sabato 30 novembre alle 15, la squadra di Moreno Longo ci arriva con due consapevolezze: una è di quelle che aumentano il tasso di autostima. Il Bari ha segnato per primo in nove partite sulle 11 finite con gol (a completare lo score ci sono i tre 0-0 con Sampdoria, Spezia e Carrarese) e dalla fine del calciomercato estivo, risalente al 30 agosto, non è mai andato in svantaggio. Un merito, acquisito attraverso identità di gioco e qualità della manovra. L’altro lato della medaglia fa invece riferimento ai cali nei secondi tempi. In quattro occasioni il punteggio è peggiorato rispetto al 45′: è successo contro Modena, Cosenza, Cremonese e Catanzaro. In una sola occasione, l’1-1 casalingo con il Sassuolo, il Bari ha invece migliorato il risultato. Sono così 16 i punti incamerati sui 27 potenziali, tre per ogni partita in cui Lasagna e compagni hanno sbloccato il punteggio, mentre sei sono quelli complessivamente persi nel saldo tra prima e seconda parte di gara, dati che incidono sulla classifica: Maita e soci sono sesti a -2 dal quarto posto occupato dal Cesena, in piena zona playoff, mentre i confini del podio del campionato sono a 10 punti. Parallelamente a questo andamento, c’è quello dei centri al passivo: quattro i gol incassati nei primi tempi, nove nei secondi. Per questo i ritorni in campo dagli spogliatoi oggi sono le “Colonne d’Ercole” da varcare, per evitare brividi lungo la schiena come nella vittoria sul Cittadella e dimostrare di non aver paura di diventare grande.