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Bari, quattro mesi senza vincere in casa: il San Nicola sta diventando un tabù

Quattro mesi senza vincere in casa. A tanto ammonta il digiuno del Bari davanti al tifo del San Nicola. Nel mezzo, sei partite ufficiali, con due sconfitte e quattro pareggi. L’ultimo della serie è maturato contro il Como: 1-1 contro un avversario lanciato da quattro vittorie di fila ma anche ridotto in 10 uomini dal 5′ del secondo tempo per il rosso a Kone. Come contro il Catanzaro, la squadra di Michele Mignani ha incassato il gol del pareggio pochi secondi dopo il vantaggio. La buona notizia è la prima marcatura in biancorosso di Davide Diaw, il giocatore tanto atteso per dare personalità a un attacco che sin qui ha segnato solo sette reti nelle prime otto partite di campionato. Gennaro Acampora, uno dei tanti volti nuovi in uno spogliatoio rivoluzionato, legge così un avvio di stagione con nove punti in otto partite.

Il fattore campo si sta allora confermando uno sconosciuto – o quasi – per Vicari e compagni. Un trend già esibito nella scorsa stagione, quando il Bari aveva vinto 10 volte fuori casa e sei partite al San Nicola. Questa volta però i risultati, più che di caratteristiche di squadra, sembrano figli di una rosa che deve ancora allinearsi sul piano del ritmo, della condizione atletica e dell’intesa tecnica. Dopo aver messo da parte il dibattito sulla negatività innescato dalle dichiarazioni post Parma di capitan Di Cesare, a questo Bari si chiede di tornare a coniugare il verbo della vittoria. La negatività si batte solo così. Con i punti.

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