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Bari, tanti gol presi nel gioco aereo: Mignani studia contromosse già a Brescia

Quando il pallone si alza nell’area di rigore difesa da Elia Caprile, il rischio che al Bari venga il mal di testa è elevato. Lo rivelano i numeri, lo dimostra una tendenza tornata purtroppo a far compagnia ai colori biancorossi nelle ultime quattro partite di campionato: 360 minuti che hanno consegnato a Maiello e compagni sette punti e la possibilità di restare agganciati al treno che vale la promozione diretta, oggi a -3 ma che al tempo stesso hanno fatto riemergere quello che sin qui resta uno dei pochi nei del gruppo di Michele Mignani. Di testa Lapadula ha portato in vantaggio il Cagliari sabato scorso al San Nicola, di testa Rispoli aveva griffato il provvisorio pareggio in Bari-Cosenza, di testa Moncini aveva segnato l’1-3 sul campo della Spal. Stesse modalità di esecuzione per Di Serio in occasione del gol del vantaggio del Perugia, passato per 2-0 a fine gennaio al San Nicola. Quattro indizi che si sommano ad altri disseminati lungo il cammino.


Analizzando ai raggi X i 27 gol incassati sin qui dal Bari in campionato – quinto miglior rendimento con Reggina e Cagliari, meglio hanno fatto Pisa, Sudtirol, Genoa e Frosinone – emerge infatti che più del 50% di questi è maturato su palloni alti: che si tratti di cross che si infilano in rete, come nel caso di Celia della Spal, o di mischie successive a un cross, come successo con La Mantia in Bari-Spal, Simic in Bari-Ascoli, Gudmundsson in Bari-Genoa o Marconi in Palermo-Bari, poco cambia. I palloni alti in fase difensiva sono un neo di questa squadra: di testa al Bari hanno fatto male anche Strizzolo, Ceccaroni, Borrelli, Tait e Odogwu. E a Parma, in Coppa Italia, è stato un colpo di testa di Benedyczak a generare l’eliminazione dalla competizione. Eppure i saltatori provetti, vedi alle voci Di Cesare e Vicari, non mancherebbero. Una tendenza da interrompere già a Brescia, dove sabato alle 14 il Bari sarà ospite di un avversario che ha cambiato allenatore, con il presidente Cellino che ha esonerato in tempi record Possanzini per affidarsi a Gastaldello. Partita che Denis Tonucci, oggi alla Vis Pesaro, gioca da doppio ex. Puntando sulle possibilità del Bari di arrivare fino in fondo.

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