Emanuele Terranova si era presentato così all’alba della stagione a Bari. Con il curriculum di chi aveva già conquistato cinque salti di categoria in carriera, quattro dei quali dalla B alla A, e con la ferrea determinazione di farsi “perdonare” dai suoi nuovi tifosi, quelli di una squadra alla quale aveva rifilato 3 dei suoi 26 gol fino a quel punto della carriera. Mai così tanti nei confronti di un altro club. Otto mesi dopo, si può dire che la missione è stata pienamente portata a termine. I gol segnati in una stagione in Puglia da Terranova sono 4, includendo anche quello contro il Catania alla quarta giornata. L’esperto centrale arrivato in prestito con obbligo di riscatto in caso di B dalla Cremonese nell’ultimo giorno del calciomercato estivo 2021 é tra i volti in copertina di una squadra che ha vinto il girone C di Serie C con largo anticipo. Fortemente voluto dal ds Ciro Polito, ha conquistato sul campo un rinnovo del contratto fino al 2023.
A Bari Terranova ci era arrivato forte di un curriculum composto da 350 partite e 30 gol tra A (dove aveva giocato 22 volte con il Sassuolo) e B. Ma anche con una piccola incognita: l’adattamento, mentale più che tecnico, a una categoria mia frequentata prima. Sin dal primo impatto, a inizio settembre contro il Monterosi al San Nicola, il difensore si è fatto apprezzare, dai tifosi che lo hanno eletto a “muro” del Bari e da Michele Mignani che ne ha fatto un must have della sua squadra: 2744 minuti in campo, meno solo di Maita, Frattali e Antenucci. Nel mezzo, tanti voti alti in pagella e una leadership indiscussa. Perché per chi è nato in una terra di pescatori come Mazara del Vallo, provincia di Trapani, prendere il largo è una consuetudine. In biancorosso Emanuele ha ritrovato quel sud che aveva messo da parte nella sua cartina calcistica in questi ultimi anni e la gioia di essere protagonista. Con vista sul mare.