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Bari, tra casa e trasferta due squadre diverse. Serve correre al San Nicola

Sesto posto in classifica, in piena zona playoff, ad appena 4 punti dalla quota promozione, con il secondo miglior attacco del torneo e il capocannoniere della Serie B tra le proprie fila. A leggerli così, i numeri del Bari, che ha archiviato il primo terzo di campionato, sembrerebbero raccontare una situazione assolutamente tranquilla, addirittura ottima per una squadra partita senza alcun particolare obiettivo. A un’analisi più attenta, tuttavia, non può in ogni caso sfuggire il brusco calo subito nelle ultime 5 giornate, che ha tra l’altro reso lampante un dato che, in verità, si era palesato sin dall’inizio della stagione: l’incapacità degli uomini di Mignani di mantenere un buon passo tra le mura amiche. Le classifiche a confronto non lasciano spazio a dubbi: nella speciale graduatoria del rendimento esterno i biancorossi sono secondi alle spalle del Genoa, con 14 punti conquistati e una media di 2 punti a partita.

Di contro, solo una la vittoria festeggiata al San Nicola, in cui sono poi maturati 4 pareggi e una sconfitta, per un totale di appena 7 punti in 6 partite. Uno score tutt’altro che esaltante, e che colloca i pugliesi al quart’ultimo posto nella classifica delle sole gare giocate in casa. Dopo 13 giornate è difficile parlare di casualità, e la pausa per le nazionali tornerà utile a mister Mignani e al proprio staff per analizzare questo dato. Che il Bari vada meglio in trasferta, magari per le caratteristiche del gioco e dei calciatori a disposizione, è un fatto ormai acclarato. Che vada migliorato a tutti i costi il rendimento interno rimane tuttavia una necessità, per raggiungere in fretta l’obiettivo della salvezza e poi, perché no, iniziare a pensare a qualcosa in più.

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