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Bari-Venezia, sfida al passato per Aramu: non vuole più essere il “Godot” biancorosso

Nei primi due mesi e mezzo è stato il Godot del Bari, atteso senza ancora palesarsi per far fede al suo curriculum sul campo. Ora, per restare a testi di Samuel Beckett, vuole vivere in biancorosso giorni felici. Storia di Mattia Aramu. Il 28enne piemontese è stato uno dei colpi a sensazione del calciomercato estivo. Arrivato nelle ultime ore di trattative e lanciato per la prima volta tra i titolari il 27 settembre nel ko per 2-1 di Parma, l’ex Genoa e Venezia non ha ancora brillato ed è uno dei giocatori sin qui indicati dalla tifoseria per spiegare il mancato salto di qualità che la squadra allenata prima da Mignani e poi da Marino non ha ancora eseguito. Mattia Collauto, suo ds ai tempi del Venezia promosso in A anche grazie alle magie di Aramu e doppio ex della sfida tra biancorossi e lagunari in programma sabato al San Nicola, legge così il presente.

Sono otto le presenze totalizzate sin qui da Aramu, arrivato in Puglia con la formula del prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione, con la maglia del Bari. Quattro di queste sono state totalizzate da titolare, garantendo sin qui un solo assist. Il passaggio al 3-5-2, modulo completamente differente dal 4-3-2-1 di inizio stagione, impone anche una revisione del suo posizionamento in campo.

“Calma, sto arrivando” ha assicurato Aramu a mezzo stampa durante la sosta del campionato. Un messaggio a se stesso e a Marino, che dopo avergli concesso per un tempo la maglia da titolare con il Modena lo ha relegato in panchina a Brescia e impiegato per complessivi 29 minuti tra Ascoli e FeralpiSalò. Bari lo aspetta da tanto tempo e Mattia vuole smettere di essere Godot. Risponderà alla chiamata già nella sfida al suo passato?

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