Ora sì che l’attacco del Barletta edizione 2022/23 è al completo. Le sliding doors del mercato dicembrino hanno fatto sì che il reparto avanzato a disposizione di Francesco Farina salutasse Pignataro e Zaldua, partiti in direzione Eccellenza, per accogliere due attaccanti che hanno toccato il calcio professionistico e rappresentano dei potenziali titolari in Serie D: dopo Matteo Di Piazza, in campo da subentrante contro Puteolana e Matera, è il turno di Michele Scaringella. Dopo due settimane di attesa per uno svincolo dalla Nocerina che faticava a diventare realtà, l’arrivo del centravanti classe 1995 originario di Andria è stato annunciato dal club biancorosso. Ha giocato 13 partite segnando due gol con i campani nella prima parte di campionato e l’anno scorso ha contribuito alla promozione del Giugliano in C con 7 reti nella regular season. Nel suo passato anche 10 reti in C tra Fidelis Andria e Matera e le tappe in D con Gravina e Caronnese. Punta centrale in grado di fare reparto, alimenta le opzioni a disposizione di Farina e si somma ai vari Lattanzio, Russo, Loiodice, Lavopa e Maccioni.
Un settebello di nomi per rendere ancora più efficace una fase offensiva che sin qui in 15 giornate di campionato ha prodotto 16 reti, le stesse di Nardò e Francavilla in Sinni. Meno gol li hanno segnati solo le ultime tre della classe, Lavello, Puteolana e Gravina. Non è da escludere che il Barletta possa così virare verso le due punte pure con due esterni a supporto, soluzione ventilata da Farina già dopo il 2-2 contro il Matera. Opzione che prevederebbe Lattanzio nel suo ruolo preferito, alle spalle dell’attaccante centrale, e che comporterebbe un ritorno all’assetto visto in avvio di stagione. Nei fatti, Scaringella e Di Piazza si giocheranno il posto di riferimento avanzato. Con Loiodice fondamentale e inamovibile sulla mattonella di sinistra e le scelte tecniche legate anche agli under da schierare dal primo minuto, è lecito pensare che Russo, Maccioni, Lattanzio e Lavopa si alterneranno nelle altre due caselle a disposizione. Quel che è certo è che, dopo aver fatto dell’equilibrio un principio chiave del suo calcio, il Barletta avrà a disposizione una nuova carta per tentare di giocarsi le sue chance per un campionato di vertice, a partire dalle ultime due sfide del 2022 contro Nardò e Fasano, e ridurre quel -4 dalla capolista Cavese. Piedi per terra, ma sognare non costa nulla.