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Barletta, la tifoseria contro la dirigenza: venerdì manifestazione pubblica in piazza

Da queste immagini di giubilo, datate 15 maggio 2022 e successive alla vittoria del cosiddetto Triplete in Eccellenza con campionato, fase regionale e fase nazionale della Coppa Italia Dilettanti, alla richiesta di cedere il passo fatta dai gruppi organizzati alla dirigenza. Poco più di un anno e mezzo dopo l’ultima volta la tifoseria del Barletta si prepara a tornare in piazza. Questa volta non lo fa però per celebrare trofei e una storica cavalcata, bensì per chiedere di “liberare il Barletta Calcio”. Uno slogan che si era fatto largo sui social negli ultimi giorni e che i gruppi organizzati hanno messo nero su bianco in un lungo comunicato affidato nella serata di mercoledì ai social, riprendendo le parole proferite dal presidente onorario del club biancorosso Mario Dimiccoli nella conferenza stampa dello scorso 30 novembre. «Il Barletta non è ostaggio di Mario Dimiccoli. Chi vuole il Barletta può affacciarsi, non è aperta la porta ma il portone della società». Parole che, unite a una trattativa per il passaggio delle quote societarie che stenta a decollare, hanno portato la tifoseria a dare appuntamento alla città venerdì 15 dicembre alle 19 in piazza Aldo Moro con bandiere e sciarpe per dimostrare disappunto verso l’attuale gestione.


A generare i malumori della tifoseria, spiega la nota, sono stati gli ultimi cinque mesi di gestione del Barletta 1922. “Si è distrutto tutto quello che si poteva distruggere” è la sintesi dell’analisi. Ai vertici societari è imputata la responsabilità di aver fatto “allontanare e disinnamorare chi negli ultimi anni era stato attratto da un ambiente sereno, festoso e soprattutto sano” pur riconoscendo il merito di aver portato il Barletta Calcio per la prima volta nella sua centenaria storia calcistica a vittorie di prestigio anche a livello nazionale, come quelle della stagione 2022/23. La radiografia di oggi, a poco più di 18 mesi da quei giorni di festa, mostra un rapporto completamente incrinato tra piazza e società, una squadra a metà classifica e un presente che sul campo non conforta: Ciro Ginestra, allenatore dimissionario, non è stato ancora sostituito, non è stato ancora annunciato ufficialmente il nome del ds che sta curando il calciomercato invernale e la rosa ha perso pezzi. Tutta un’altra storia rispetto alle promesse di “vincere il campionato” o “migliorare il quarto posto dello scorso anno” ventilate dalla proprietà in estate e ribadite anche dall’ex ds Gigi Pavarese, primo ad abbandonare la nave dopo aver capito di aver allestito evidentemente un equipaggio inadeguato.


“Per far sì che la sua confusione gestionale non travolga la nostra amata deve cedere il titolo sportivo a chi ha bussato alla porta ma l’ha trovata sbarrata” è l’appello della tifoseria. Che intanto non ci sarà domenica prossima a Fasano, nel derby che Telesveva trasmetterà in diretta tv e sui propri canali social Facebook e Youtube. Divieto di trasferta notificato e disposto ai residenti nella Bat dal prefetto di Brindisi.

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