Da una parte il rumore della piazza, dall’altro il silenzio della proprietà. Istantanee del weekend in casa Barletta Calcio. Sabato pomeriggio, in concomitanza con la sosta del campionato di Serie D, più di 1000 tifosi hanno attraversato le vie della città. Colorandola di biancorosso con maglie, bandiere, striscioni e uniti nel tentativo di manifestare dissenso rispetto all’attuale gestione societaria. Un corteo pacifico partito da via D’Annunzio, alle spalle della tribuna centrale dello stadio Puttilli – che domenica prossima ospiterà la sfida casalinga con il Matera – e conclusa nel centro cittadino. Un movimento “convocato” sui social e con appelli da parte della tifoseria che ha generato la volontà di trasformare in unità d’intenti il sentimento di frustrazione per il percorso di una squadra che è passata dal sogno promozione della scorsa stagione all’incubo retrocessione dell’annata in corso.
I risultati scadenti ottenuti da Schelotto e compagni – appena 3 punti nelle ultime 11 partite di campionato, vittoria che manca dal 12 novembre 2023 grazie al 3-2 sul Gravina – uniti ai tira e molla sul futuro societario, con botta e risposta trascesi anche sul web tra potenziali acquirenti e proprietà, non hanno scalfito la passione della piazza di Barletta, capace quest’anno di primeggiare su tutte le altre realtà dei nove gironi della Serie D per numero di abbonati, più di 3000, ma hanno suscitato una richiesta di chiarezza: quella che nella stagione 2023/24 non si è mai vista, sul campo e fuori, sin dai primi battiti. La richiesta agli attuali vertici societari, già apertamente contestati con uno striscione esposto in occasione del ko del 28 gennaio contro il Nardò, è chiara: spiegare quale sarà il futuro dei colori biancorossi e quali saranno le prospettive. Magari interrompendo un silenzio che perdura dal 16 dicembre, data in cui si annunciava un’intesa di massima con Michele Dibenedetto per il cambio di asset societario, sbandierato ai quattro venti e mai realizzato.
Le ultime cronache raccontano di un Dibenedetto che si è defilato ufficialmente e del dialogo mai interrotto con Francesco Divittorio, l’anno scorso vicepresidente biancorosso. Nel mezzo c’è una squadra chiamata a risollevarsi dopo la sconfitta per 2-0 a Bitonto, incassata prima della sosta del torneo senza nemmeno lottare come si converrebbe a chi è in lizza per la salvezza, e che nel 2024 non ha mai segnato. All’allenatore Salvatore Ciullo, chiamato a raccogliere i cocci di un gruppo che ha perso certezze con il trascorrere delle settimane, la ricerca della giusta ricetta per venire fuori dalla crisi che ha condotto il Barletta a un solo punto dalla retrocessione diretta.