Poter giocare a porte chiuse al Puttilli al massimo fino al 30 settembre, poter affrontare nello stadio di casa le partite di Coppa Italia e la preparazione pre-season. Caldeggiare la risposta della città e delle istituzioni, con aiuti concreti. Sono le richieste messe nero su bianco dai soci del Barletta. La squadra, promossa in Serie D dopo un’annata da record, si sta scontrando con i disagi legati allo stadio di via Vittorio Veneto, chiuso da maggio del 2015. Beppe Iannone, direttore generale biancorosso, commenta le ultime evoluzioni.
La società ha lanciato la campagna abbonamenti con obiettivo minimo di sottoscrizione da parte dei tifosi: 1.500 tessere per 19 partite. Chiesto anche un abbonamento speciale e una dazione di una quota una tantum ai 4 candidati sindaci. Intanto il futuro tecnico e le trattative con sponsor ed eventuali imprenditori disposti a sostenere la società vivono una fase di stallo.
“Ci sarà un impegno economico importante da parte di tutti i componenti societari attuali – si legge nella nota diffusa dal Barletta – ma non potrà essere pari agli sforzi enormi fatti negli ultimi anni”. La promessa dei soci dimissionari, se le garanzie saranno mantenute, è di “dedicarsi all’allargamento della base societaria, al reperimento di nuovi sponsor e a intavolare trattative per la cessione gratuita ad operatori che si dimostrino seri e finanziariamente solidi”.