Non c’è due senza tre. Nicolas DI Rito lo sa bene e lo conferma la sua scelta di tornare a Bisceglie a meno di sei mesi dall’addio della scorsa estate. Lo ha fatto dopo una prima parte di stagione trascorsa a Gaeta, nell’Eccellenza laziale, parentesi archiviata un paio di settimane fa. Proprio ai microfoni di Telesveva Di Rito aveva annunciato la sua volontà di rimettersi in gioco e farlo magari in Puglia, terra che conosce molto bene avendoci giocato con Audace Cerignola, Fasano, Casarano, Martina, Barletta e Corato. “Sono carico più che mai e consapevole delle possibilità di centrare l’obiettivo sfuggito a maggio” si è presentato il centravanti argentino, 38 anni il prossimo 4 dicembre. Il suo curriculum non ha bisogno di presentazioni nella città dei Dolmen: nel biennio 2011-13 ha messo la firma sul trionfo nella finale di Coppa Italia Dilettanti al Flaminio grazie a una memorabile doppietta con successivo approdo in D per un bottino personale di oltre 40 gol. L’anno scorso è tornato a Bisceglie, totalizzando 15 reti con fascia da capitano al braccio nella corsa promozione interrotta solo ai playoff contro il Manfredonia.
“Arrivo a puntellare un reparto assortito e di qualità” ha aggiunto Di Rito in riferimento all’attacco. Tornerà ad allenarsi con Bonicelli, con il quale aveva affinato un’ottima intesa, e soprattutto troverà uno specialista del gol come Pignataro, già a segno 14 volte con il Bisceglie in 12 giornate del girone A nel campionato di Eccellenza. Tre alfieri nel cammino che porta al primo posto, oggi occupato dall’Unione Calcio Bisceglie e distante due punti dai 25 della squadra allenata da Pino Di Meo. 27 sono anche i punti totalizzati sul campo dal Canosa, penalizzato però con un -9 e oggi quinto a quota 18, prossimo avversario domenica al Ventura. Prima volta del Di Rito 3.0. Avventura che parte per inseguire quel salto di categoria che l’anno scorso il Bisceglie ha mancato solo nel rush finale.
