Atroce delusione. E non può essere altrimenti, per la quarta retrocessione consecutiva. Il Bisceglie, un anno fa, giocava contro la Paganese il playout di serie C, poi perso, per restare nel calcio professonistico. Un anno dopo, invece, si ritrova addirittura in Eccellenza. Scenario difficilmente immaginabile ad inizio stagione, diventato realtà a causa, inutile nasconderlo, dei tanti errori commessi nelle scelte tecniche e societarie. L’ultima rotonda vittoria, quella ottenuta domenica scorsa per 4-0 al “Ventura” contro il Nola, non è bastata per salire in corsa sul treno che porta alla disputa dei playout di serie D: ci sarà, al posto dei nerazzurri, il San Giorgio, in virtù dell’inatteso successo centrato sul campo della più quotata Casertana nel derby campano. La stagione dei biscegliesi, invece, è terminata con l’ennesimo verdetto denso di amarezza. E con un’altra retrocessione, con annesso addio al calcio di caratura regionale. Sono giorni di profonda riflessione, intanto, quelli che stanno accompagnando la dirigenza. Sono, compresi i prossimi, momenti fondamentali per la bozza della ripartenza. In attesa di comunicazioni ufficiali da parte del presidente Vincenzo Racanati e dell’intero staff dirigenziale, nessuna ipotesi al momento è da escludere. É importante, per rispetto di una tifoseria che di bocconi amari ne ha ingoiati parecchi negli ultimi anni, fare chiarezza sulle intenzioni: annunciare, ad esempio, la volontà di iscrivere la squadra alla prossima Eccellenza e, perché no, provare a giocarsi la carta del ripescaggio in serie D. Nel frattempo, il tecnico Ivan Tisci, di sicuro il meno colpevole della retrocessione, ha espresso attraverso i social un messaggio di ringraziamento per la realtà biscegliese. “La delusione per non essere riuscito a centrare l’obiettivo dello spareggio – ha ammesso l’allenatore che ha guidato i nerazzurri nelle ultime sei giornate di campionato – è stata molto forte. Riuscirò comunque a venirne fuori perché custodirò nel mio cuore il ricordo di voi tutti che, con la passione e l’entusiasmo che vi contraddistinguono, avete contribuito a farmi comunque vivere un’esperienza da favola”. Una favola, di certo, non è stata la stagione del Bisceglie, chiamato a ripartire dopo quattro stagioni orribili.