Una prova di maturità. È quella che Giuseppe Raffaele chiede all’attacco del suo Audace Cerignola, orfano domenica pomeriggio nella trasferta di Cava de’ Tirreni del suo re, Francesco Salvemini. Lo stop per squalifica dell’attaccante originario di Andria, 12 gol a referto in 30 partite di campionato (sarebbero 16 se i quattro gol segnati alla Turris tra andata e ritorno non fossero stati cancellati dalla giustizia sportiva) impone un restyling di un reparto che non resta a secco dallo 0-0 del 9 marzo sul campo del Picerno. Proprio la partita in cui Salvemini partì dalla panchina a causa di un attacco influenzale. Per numeri e prestazioni, il numero 9 gialloblù è praticamente irrinunciabile. A Cerignola sta ribadendo la doppia cifra delle ultime due stagioni a Giugliano. A gennaio su di lui avevano messo gli occhi anche club di B, interessamenti tutti respinti al mittente dalla società e dal direttore sportivo Elio Di Toro. Nel prossimo turno di campionato, il quartultimo prima della fine della regular season, ci sono diverse opzioni nel ventaglio dell’allenatore gialloblù. Nell’ultima partita Raffaele ha scelto Achik come seconda punta, un’idea che potrebbe essere riproposta a Cava con D’Andrea accanto all’ex Bari, a promuovere un attacco particolarmente mobile. In seconda fila c’è sempre Cuppone, tornato al gol a sette mesi dall’ultima volta con il centro decisivo per battere il Monopoli, senza dimenticare Santarcangelo, Faggioli e il jolly Volpe. L’idea di fondo resta sempre la stessa: gioca chi sta meglio. Con poche settimane ancora a disposizione per tentare il sorpasso sull’Avellino, non ci sono altre ricette valide. Porte girevoli anche a centrocampo: Mattia Tascone, diventato papà in settimana, è pronto al rientro dopo la squalifica. Prenderà il posto di Bianchini, fermato invece dal giudice sportivo.