Si dice che la cartina di tornasole di un pareggio sia il risultato della partita successiva. Il concetto è amplificato se i segni “ics” di fila, come nel caso del Bari 2024/25, sono quattro. Lo 0-0 di La Spezia, però, ha un peso e una dimensione completamente differenti rispetto agli 1-1 messi in fila con Cosenza, Cremonese e Catanzaro. Al Picco intanto Lasagna e compagni non hanno mai calciato verso la porta avversaria, circostanza che mai si era verificata nelle prime 10 partite ufficiali tra Coppa Italia e campionato. In Liguria il Bari ha abbandonato il calcio fatto di duelli individuali, optando per una strategia maggiormente attendista e una linea difensiva più bassa contro una squadra letale soprattutto sui palloni alti. Filosofia che ha pagato, unita a una buona dose di fortuna sui legni colpiti da Pio Esposito e Reca. La linea di galleggiamento è quella di metà classifica e all’orizzonte ci sono due impegni casalinghi in quattro giorni: nell’ordine al San Nicola arriveranno Carrarese e Reggiana. Tornare a quella vittoria assente dal 22 settembre darebbe valore e sostanza ai sei pareggi infilati nelle ultime otto partite e permetterebbe di toccare con mano la parte sinistra della classifica.
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