Tutti in ritiro. A cercare equilibrio, grinta, voglia di lottare tutti insieme per l’obiettivo fino all’ultimo minuto. Qualità che raramente il Bari ha esibito nelle prime 15 giornate del campionato di Serie B. Di certo non le ha messe in campo a Lecco, dove è arrivata la terza sconfitta, la seconda consecutiva senza reti all’attivo dell’era Marino, in una partita chiusa tra i fischi e i cori di disapprovazione rivolti a società e squadra dei 900 tifosi che hanno riempito il settore Ospiti dello stadio Rigamonti-Ceppi.
Un mea culpa in piena regola, quello di Polito, un’ammissione di responsabilità sulle lacune di squadra apparse evidenti sin dai primi battiti della stagione. Come se del Bari 2022/23 sia rimasto solo lo username, lasciando nel cassetto la password che sbloccava un calcio verticale, aggressivo e divertente. Al posto di quella squadra che dava la sensazione di poter vincere con tutti oggi c’è un gruppo rattristito, che non reagisce alle difficoltà e offre l’impressione di poter perdere con tutti. Anche con una neopromossa come il Lecco, costata un pugno di euro e apparsa più squadra nel pomeriggio del Rigamonti-Ceppi. Quello che come un vaso di Pandora ha scoperchiato tutti i limiti del Bari.
